Fra i due litiganti, il terzo gode. Mentre Vincent Bolloré e Silvio Berlusconi continuano a scontrarsi per il dominio nella tv commerciale, il miliardario francese Xavier Niel cresce in Italia. Non solo nella telefonia con la sua Iliad, ma anche nel commercio al dettaglio di apparecchi elettronici. Il numero uno della compagnia telefonica d’Oltralpe ha infatti deciso di puntare 50 milioni su Unieuro diventandone il primo azionista con il 12% del capitale.
La mossa a sorpresa affonda le radici nella partnership fra Iliad e Unieuro per i totem di distribuzione delle sim della compagnia francese. E, in un certo senso, ricorda da vicino un’operazione realizzata da Bolloré in Francia nel 2016: all’epoca Vivendi acquistò il 25% della Fnac promettendo di diventare un investitore di lungo periodo per sviluppare la distribuzione di contenuti. In realtà poi le cose andarono diversamente perché Vivendi uscì dal capitale di Fnac due anni poco con una plusvalenza da 108 milioni, pari ad un rendimento del 68 per cento. Che Niel punti a fare lo stesso con Unieuro? Anche in questo caso, ufficialmente, il gruppo francese intende accompagnare la catena distributiva “nella loro crescita a lungo termine” come ha spiegato l’amministratore delegato di Iliad Italia. Senza però fornire dettagli su come le due aziende potrebbero in futuro sviluppare sinergie.
Di certo per Niel l’operazione è un passo in avanti nella “campagna d’Italia” in cui non sono mancati colpi di scena, come quando nel 2015 il miliardario francese fece improvvisamente capolino nel capitale di Telecom con un pacchetto di opzioni che avrebbero potuto mettere in difficoltà Bolloré, socio dell’ex monopolista e anche di Mediaset. Salvo poi mollare misteriosamente la presa. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Iliad, nota sul mercato francese per aver sbaragliato i concorrenti con offerte estremamente competitive, ha conquistato un suo spazio anche in Italia dove nel 2018 acquistò le frequenze dismesse in seguito alla fusione Wind-Tre. In meno di due mesi, la compagnia di Niel raggiunse il primo milione di clienti per arrivare a totalizzare a fine 2020 oltre 7,2 milioni di utenze attive con una quota di mercato superiore al 9 per cento. Di qui l’attenzione anche per business affini a quello delle telecomunicazioni come nel caso Unieuro. Senza trascurare la partita della rete unica che ruota attorno a Telecom Italia e da cui potrebbero nascere nuove opportunità di investimento. Proprio mentre Iliad ha stretto un’intesa con Open Fiber per allargare la base clienti.
C’è da scommettere che, in Italia come in Francia, Iliad non si fermerà qui perché la filosofia del suo fondatore è la diversificazione e l’integrazione verticale di attività correlate. Prova ne è il fatto che Oltralpe, Niel è azionista di peso del quotidiano francese Le Monde e in questi giorni è in corsa per conquistare M6, la tv commerciale transaplina messa in vendita dal gruppo tedesco Bertelsmann. L’emittente è però un boccone che fa gola a molti. Fra i potenziali acquirenti ci sono infatti anche la Vivendi di Bolloré, il gruppo Mediaset e persino il magnate ceco Daniel Kretisky, socio in affari di Berlusconi nel gruppo tedesco Prosiebesat1. Segno che, mentre il braccio di ferro fra Bolloré e Berlusconi prosegue, Niel si è piazzato al centro di una partita internazionale per il riassetto del mondo dei media e delle telecomunicazioni che a breve potrebbe riservare non poche sorprese. Anche in Italia.