È il confine tra “fiction e realtà” il tema che attraversa la seconda puntata di Sic Magazine, il magazine su cinema e immagini in movimento realizzato dagli studenti e promosso da Cinemovel e Libera in onda sulla piattaforma di Mymovies da martedì 6 aprile dalle ore 15. Un percorso collettivo per discutere di diritti, mafie e futuro.
Alessandro Bergonzoni, Martina Castigliani, Emiliano Morreale, Alessandra Aimar e Michelangelo Frammentino affrontano il tema dell’universo “virtuale” e “reale”, una questione di natura profondamente etica e civile, su cui il mondo della scuola e della cultura si interrogano sempre di più, complice la pandemia che ha investito le nostre vite da un anno a questa parte.
Il viaggio di questo secondo appuntamento inizia con la voce di Martina Castigliani, giornalista de Il Fatto quotidiano, che in “Apri pagina” realizza una rassegna stampa selezionando gli articoli postati dagli studenti di tutta Italia sul portale Schermi in classe. Questi i temi trattati dagli aspiranti giornalisti e raccontati nella rubrica dedicata al mondo del giornalismo e dell’informazione: Bullismo e mafia, la figura di Felicia Impastato e Graziella Campagna, i beni confiscati alla cosca Coco-Trovato in provincia di Lecco, le parole per raccontare le mafie.
Poi tocca all’attore Alessandro Bergonzoni che nello spazio “Sic on air” parla dell’uso dei vocaboli: “Le parole sono punte dell’iceberg. Mi piace sentirle, percepirle. Amo il loro suono. Ma sotto la parola deve esserci un pensiero. È inevitabile che il pensiero venga prima delle parole”.
La puntata prosegue in compagnia di Emiliano Morreale per la rubrica Metropolis, dedicata al cinema e all’immaginario. Nella sua intervista – oltre a sottolineare il rischio di semplificazione del racconto della mafia in prodotti televisivi non sempre di qualità – Morreale risponde così alle domande degli studenti: «La realtà ha influenzato poco il cinema di mafia. È stato invece il cinema di mafia ad influenzarla fortemente. Sia per i cittadini che per i mafiosi stessi».
L’approfondimento sulla settima arte prosegue con Una notte al museo, in compagnia di Alessandra Aimar del Museo Nazionale del Cinema di Torino che ci porta alla scoperta della magia del cinema tra realtà e invenzione, nella splendida cornice della Mole Antonelliana.
La puntata si chiude con il regista Michelangelo Frammartino che apre la rubrica Rallenty con le immagini di Ombre Rosse, regia di John Ford. Sequenze di un capolavoro assoluto del cinema classico datato 1939, capace di tratteggiare i contorni del mito americano. Una narrazione ribaltata in Meek’s Cutoff, pellicola diretta nel 2010 da una donna, la regista Kelly Reichardt. Con le immagini di questo western atipico che mette in discussione il mito personificato da John Wayne raccontando gli indiani non più come dei nemici assoluti, si chiude la seconda puntata del video magazine.