I cittadini francesi con meno di 55 anni che hanno già fatto la prima dose di Astrazeneca, per il richiamo riceveranno “un altro vaccino“. La decisione è stata annunciata dal ministro alla Sanità Olivier Véran. “È del tutto logico“, ha spiegato ai cronisti, sottolineando che ulteriori dettagli su come comportarsi arriveranno dall’Istituto superiore di Sanità (Has). L’ente aveva sospeso il vaccino Astrazeneca per i minori di 55 anni il 19 marzo e questa soglia non è cambiata dopo il parere dell’Agenzia europea del farmaco di due giorni fa. La Germania ha scelto di seguire la stessa strada per i richiami, ma l’Organizzazione mondiale della sanità suggerisce cautela nel combinare vaccini diversi: “Non ci sono dati adeguati per dire se questo è qualcosa che può essere fatto”, ha detto la portavoce Margaret Harris durante un briefing a Ginevra. Gli esperti dell’organizzazione, ha sottolineato, hanno concluso “che l’intercambiabilità dei vaccini non è qualcosa che possono raccomandare in questa fase”.
Un avvertimento analogo è arrivato in queste ore anche dalle istituzioni europee. “Non c’è ragione di fermare la somministrazione della seconda dose di AstraZeneca”, ha dichiarato un portavoce della Commissione Ue. È questa la scelta dell’Italia, come annunciato dal coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. “Per ora non ci sono elementi per scoraggiare la somministrazione del richiamo“ con Astrazeneca, dal momento che “gli episodi di trombosi rare sono stati osservati solo dopo la prima iniezione, non la seconda”, aveva detto Locatelli subito dopo il verdetto dell’Ema sul nesso tra le inoculazioni e i casi di trombosi. A suo parere, quindi, gli under 60 che temono di ricevere la seconda dose non devono preoccuparsi.
Intanto in Francia, al netto delle limitazioni su Astrazeneca, la campagna di vaccinazione anti-Covid ha cominciato a correre. Secondo quanto annunciato nella serata di giovedì dal ministro della Salute, sono 437mila le dosi somministrate nelle ultime 24 ore, un record, “equivalente ad un intero dipartimento“, scrive Véran su Twitter. “Abbiamo superato una tappa importante della nostra protezione dinanzi al Covid-19 grazie al lavoro del personale sanitario, degli enti locali, dei servizi dello Stato che operano ovunque in Francia”, conclude il ministro. Intanto, secondo quanto riferito dal premier, Jean Castex, oltre dieci milioni di francesi hanno ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti-Covid. Una soglia simbolica oltrepassata, dunque, anche se la situazione resta preoccupante, soprattutto, a cominciare dalla forte pressione sui reparti di rianimazione.