La prossima settimana il Senato, dopo una sentenza della Corte Suprema, istituirà una commissione speciale incaricata di indagare sulla gestione della crisi sanitaria da parte del governo. Intanto nelle ultime 24 ore sono morte 4.249 persone: mai così tante
Non sono mai state così tante. Mai così tante vittime in Brasile, secondo Paese al mondo più colpito dal Covid-19 dopo gli Stati Uniti, che nelle ultime 24 ore ha registrato la morte causa Sars-Cov-2 di 4.249 persone. La crisi sanitaria nelle ultime settimane ha continuato a degenerare, tra l’insorgenza di nuove varianti e l’indifferenza del presidente Jair Bolsonaro, più proiettato a salvare l’economia nazionale che la salute dei brasiliani e da sempre riduzionista rispetto alla pandemia. Solo due giorni fa aveva detto di “non piangere sul latte versato” e che “la pandemia in parte viene utilizzata politicamente non per sconfiggere il virus ma per abbattere il presidente”.
L’inchiesta del Senato – Il Senato, dopo una sentenza della Corte Suprema, aprirà quindi un’indagine sulla gestione della crisi sanitaria da parte del governo e il presidente del Senato Rodrigo Pacheco ha fatto sapere che la prossima settimana istituirà la commissione speciale in seguito alle richieste di 32 degli 81 senatori brasiliani. Bolsonaro ha sin da subito ignorato i consigli degli esperti sul contenimento della pandemia anche se i casi e le vittime in Brasile continuano ad aumentare, per un totale di oltre 345mila, il secondo numero più alto al mondo dopo gli Stati Uniti. L’inchiesta dovrebbe concentrarsi sulle “azioni e omissioni del governo federale, in particolare per quanto riguarda l’aggravarsi della crisi sanitaria nello stato di Amazonas“, afferma la sentenza del giudice. A gennaio decine di persone sono morte a Manaus, la capitale dello Stato, quando gli ospedali hanno esaurito l’ossigeno per curare i pazienti con Covid-19.
“Stop alle messe” – Intanto, sempre la Corte Suprema, ha stabilito che le autorità regionali possono vietare le funzioni religiose durante la pandemia. Con nove voti a favore e due contrari, i giudici hanno risolto così una questione che ha innescato un ampio dibattito legale e politico. Dopo che due giudici avevano dato pareri contrastanti sulla questione negli ultimi giorni, Bolsonaro aveva espresso il desiderio che l’Alta Corte autorizzasse le chiese a rimanere aperte. Ma i giudici hanno ritenuto che al momento permettere ai fedeli di recarsi in chiesa costituisca un rischio inaccettabile: “Se vogliamo pregare, preghiamo a casa”, ha detto il presidente della Corte, Marco Aurelio Mello.