Secondo una lettera dell'Associazione Anestesisti Rianimatori ospedalieri al presidente Massimiliano Fedriga, la vera percentuale di pazienti Covid sottoposti a cure intensive supera il 50%. Perché i reparti di semintensiva di Palmanova e Gorizia"sono a tutti gli effetti vere terapie intensive", dal momento che al loro interno sono ricoverati "pazienti gravi, ventilati e rapidamente tutti intubati". Le opposizioni in Regione chiedono conto al governatore Fedriga e all'assessore alla Sanità Riccardi
Nel Friuli Venezia Giulia che il prossimo lunedì passerà da regione rossa ad arancione il numero di pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sarebbe sottostimato rispetto alla realtà. È quanto denuncia l’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica (Aaroi Emac) in una lettera indirizzata al governatore della Regione Massimiliano Fedriga (Lega). Scritta a nome di 350 anestesisti rianimatori e medici dell’emergenza urgenza in regione, la lettera parla di un errore nei conteggi. Il riferimento è a due reparti di terapia semintensiva – il primo a Palmanova, il secondo aperto proprio in questi giorni a Gorizia – che invece “sono a tutti gli effetti vere terapie intensive”, dal momento che al loro interno sono ricoverati “pazienti gravi, ventilati e rapidamente tutti intubati in un effetto finale di sottodimensionamento dei numeri reali di pazienti di terapia intensiva”.
Secondo gli ultimi dati comunicati dall’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi, oggi pomeriggio (9 aprile) i posti letto occupati in terapia intensiva sono 77, ovvero il 46% del totale, una percentuale già al di sopra della soglia di sicurezza fissata al 30%. Ma se allarghiamo il conteggio ai malati ricoverati nelle due terapie semintensive, il valore sale: “I veri numeri – continua la lettera – ci dicono che i pazienti Covid gravi di terapia intensiva in Friuli Venezia Giulia sono ben di più di quanti dichiarati, superando decisamente il valore del cutoff di 50% dei posti letto intensivi totali occupati da pazienti COVID”. Nello specifico, si parla di quattordici pazienti ricoverati nella semintensiva di Gorizia e di cinque pazienti non conteggiati nel reparto di Palmanova: il totale sale così da 77 a 96.
La differenza tra terapie intensive e semintensive è sostanziale. Raggiunto telefonicamente da ilfattoquotidiano.it, il presidente del sindacato degli anestesisti Alberto Peratoner precisa: “La terapia intensiva ha criteri di professionalità e assistenza diversi, con un rapporto tra medico e pazienti più alto e la presenza di pazienti gravi, intubati e ventilati”. Ma quest’ultima condizione si verifica, come riportato nella lettera, anche nei reparti di terapia sub-intensiva di Gorizia e Palmanova che dovrebbero, ribadisce Peratoner, “essere considerati a tutti gli effetti delle terapie intensive”.
La reazione da parte delle forze politiche di opposizione non si è fatta attendere, con la richiesta formale di audizione nel palazzo della Regione dell’Aaroi Emac e delle rappresentanze sindacali della dirigenza medica del Servizio sanitario regionale. La richiesta, inviata al presidente della terza commissione Ivo Moras, è stata firmata da consiglieri di tutte le forze di opposizione. Il 5 Stelle Andrea Ussai rilancia le accuse all’amministrazione di centrodestra: “Nei giorni scorsi abbiamo chiesto chiarimenti sui dati relativi all’occupazione di posti letto negli ospedali, ma oggi, alla luce dell’accorata lettera dell’AAROI regionale, capiamo perché non ci è stata data risposta“. E insieme ai colleghi si rivolge al governatore Fedriga chiedendo “di rimuovere chi non ha fornito correttamente i dati, per errore o colpa, altrimenti di assumersi la responsabilità di quanto sta accadendo. Non vorremmo che invece gli unici a pagare siano quelli che hanno avuto il coraggio di dire la verità”.
Contattati telefonicamente dal fattoquotidiano.it, Fedriga e Riccardi per ora non commentano. L’assessore si è limitato a una dichiarazione ai microfoni del Tg regionale: “Domani pomeriggio chiederò al dottor Peratoner un incontro, le affermazioni che fa sono importanti ed è bene chiarire subito”. Nelle stesse ore, a Roma, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato la nuova ordinanza che dal 12 aprile alleggerirà le restrizioni in Friuli Venezia Giulia, che tornerà all’arancione. Una decisione che tiene conto – tra gli altri parametri – anche del numero di posti occupati in terapia intensiva.