È stato ucciso con sei colpi d’arma da fuoco di fronte alla sua abitazione, ad Alimos, un sobborgo di Atene, probabilmente da due uomini a bordo di uno scooter. È morto così Giorgos Karaivaz, giornalista televisivo greco esperto di cronaca nera, lasciando il Paese sotto shock. Adesso è caccia ai responsabili con posti di blocco in tutta l’Attica.

Appena sceso dall’auto, a pochi metri dal portone, Karaivaz è stato colpito a bruciapelo dal passeggero della moto: sei volte, ha detto la polizia che sul posto ha trovato 17 bossoli, secondo quanto riferiscono i media greci. La scientifica sta ora esaminando questi reperti per capire se l’arma usata nell’omicidio sia comparsa in qualche altra azione criminale. I primi soccorritori hanno trovato Karaivaz riverso sull’asfalto, già privo di vita. Vengono interrogati testimoni e si cercano i filmati delle telecamere presenti nella zona, ma finora degli assassini nessuna traccia. Gli investigatori, sempre secondo i media locali, ritengono che l’agguato sia stato preparato con cura, con i sicari che conoscevano le abitudini del reporter.

Karaivaz, molto conosciuto dal pubblico televisivo per i suoi reportage di ‘nera’, ma anche sull’operato della polizia, stava tornando a casa dopo aver partecipato a una trasmissione sull’emittente Star. Il suo nome è legato in particolare al caso di un multiforme anello di corruzione che coinvolgeva diversi agenti di polizia, avvocati e uomini d’affari con fatturati a sei zeri, in cui erano coinvolti anche un ex parlamentare Anel (partito di destra ed ex alleato di Syriza) e l’imprenditore Dimitris Malamas, assassinato nell’ottobre 2019 ad Atene con 18 colpi di kalashnikov.

Il giornalista era sposato e padre di un adolescente, aveva lavorato per anni per la tv Ant1, prima di passare a Star, ed era collaboratore del quotidiano Eleftheros Typos. I social media sono stati subito inondati di messaggi di cordoglio e sul sito personale del giornalista, bloko.gr, i collaboratori del reporter hanno scritto che “Giorgos Karaivaz non è più con noi. Qualcuno ha deciso di farlo tacere con i proiettili per fargli smettere di scrivere i suoi articoli. È stato giustiziato davanti a casa sua. Per noi che in questi anni abbiamo collaborato con lui, sotto la sua guida nei momenti difficili, che abbiamo condiviso con lui il vino, che siamo stati onorati della sua amicizia, sono ore molto dure”.

“L’omicidio del giornalista George Karaivaz ci ha scioccati tutti. Le autorità stanno già indagando sul caso per arrestare gli autori e assicurarli alla giustizia. Esprimiamo il nostro dolore e le nostre sincere condoglianze alla sua famiglia”, ha detto la portavoce del governo Aristotelia Peloni.

Anche se attentati incendiari o atti vandalici contro le sedi dei media sono abbastanza comuni in Grecia, raramente sono stati presi di mira i giornalisti. Nel luglio scorso, il proprietario di tabloid Stefanos Chios era stato ferito a colpi di pistola da un uomo a volto coperto, ma era sopravvissuto. Il precedente più noto è quello del giornalista investigativo Socratis Giolias, ucciso nel 2010, che secondo la tv pubblica Net stava lavorando all’epoca a un’inchiesta su fatti di corruzione. Un gruppo di estrema sinistra rivendicò l’omicidio, ma il caso non è mai stato risolto.

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