Il caso del lavoratore di ArcelorMittal, Riccardo Cristello, licenziato per un post sulla fiction Mediaset con Sabrina Ferilli, è finito al centro di una telefonata tra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e l’amministratrice delegata della multinazionale dell’acciaio Lucia Morselli. Il ministro ha chiamato la manager per chiedere alcuni chiarimenti riguardo i termini della vicenda che negli scorsi giorni ha provocato la presa di posizione dei sindacati e diversi commenti critici anche all’interno del Pd. E nelle ore seguenti Arcelor ha affermato di “aver fornito” le spiegazioni richieste. Una dichiarazione rigettata al mittente dal ministero: a quanto si apprende da fonti del ministero i vertici di ArcelorMittal hanno inviato per conoscenza il provvedimento di contestazione disciplinare all’operaio, una iniziativa però, si spiega da via Veneto, che non rappresenta e non esaurisce la richiesta. Una risposta dura dopo la mossa già portata avanti in prima persona da Orlando.
L’azienda ha licenziato per “giusta causa” uno dei due dipendenti di Taranto che pochi giorni fa avevano condiviso sul social un post in cui invitavano a vedere la fiction Svegliati amore mio, che parla delle ripercussioni ambientali e sanitarie dei territori vicini alle acciaierie. Nei post, ad avviso della multinazionale, era stata “denigrata” ArcelorMittal e il suo management con “affermazioni di carattere lesivo e minaccioso”. Per il sindacato Usb, invece, la decisione “non è altro che un gravissimo attacco alla democrazia ed in particolare alla libertà di espressione e opinione”. Il provvedimento è stato notificato oggi al dipendente dopo una contestazione disciplinare e una sospensione di cinque giorni. Nella fiction, trasmessa dai canali Mediaset, si parla dei problemi che ruotano attorno all’industria siderurgica attraverso la storia di una donna che lotta per la figlia che si è ammalata di leucemia.
“Dopo 21 anni in fabbrica non meritavo questo trattamento. Io ho solo condiviso una immagine, come ne condivido cento al giorno. Dicono che ho offeso l’azienda ma non ho fatto alcun commento”, ora “spero che l’azienda torni sui suoi passi , altrimenti impugnerò il licenziamento”, ha Cristello, 45 anni, già tecnico di magazzino dello stabilimento di Taranto. Il dipendente – che è sposato ed è padre di due figli – ha precisato che è stato contestato “un post pubblicato sul mio profilo privato che condivido con mia moglie, che possono leggere solo i nostri 400 amici”. “Non so – ha aggiunto – come abbiano fatto a vederlo. Lo screenshot conteneva frasi che facevano riferimento a situazioni di inquinamento ambientale, ma non c’è mai scritto il nome ArcelorMittal”.
Un secondo operaio che aveva condiviso il post con lo stesso invito a vedere la fiction, ha avuto un incontro chiarificatore con l’azienda e si è scusato pubblicamente sul social, ed è stato reintegrato. L’Usb, a cui il lavoratore si è rivolto, ha proclamato uno sciopero a partire dalle 7 del 14 aprile, con sit-in davanti ai cancelli della direzione, per protestare contro il provvedimento dell’azienda e per altre rivendicazioni. La Fiom-Cgil ha invece definito “inaccettabile e surreale” la decisione dell’azienda e chiesto una convocazione da parte di Orlando: “Se ArcelorMittal è davvero preoccupata dell’immagine e della reputazione ritiri immediatamente il licenziamento e proceda con gli investimenti”.
Il coordinatore nazionale Verdi Angelo Bonelli ha invece annunciato “un esposto alla Unione Europea rivolto a Didier Reynders, Commissario Europeo per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza” definendo la decisione dell’azienda un “fatto di una gravità inaudita su cui il governo nazionale deve intervenire perché la libertà di espressione è garantita dalla Costituzione”. A Taranto, ha aggiunto Bonelli, “si sta cercando di normalizzare una situazione che normale non può essere a causa delle condizioni sanitarie e ambientali che i e le tarantine sono costretti a vivere”.