Il 25% della forza lavoro in meno, tra diretti e indiretti, entro il 2024. Dopo aver perso la trasmissione delle partite della Serie A di calcio, Sky presenta il suo piano aziendale di trasformazione ai sindacati e prevede tra le 2.500 e le 3mila uscite sugli 11mila dipendenti che fanno capo all’azienda, compresi i contratti a tempo determinato, i contratti di somministrazione e gli outsoucers. Secondo quanto si apprende, le uscite saranno attuate senza il ricorso a licenziamenti con un obiettivo di efficientamento di 300 milioni.

Per i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uicom Uil, la trasformazione del modello produttivo è “una sfida da cogliere” con un elemento di chiarezza “imprescindibile”. “Il confronto che inizierà a breve, per quanto ci riguarda, avrà ad oggetto l’organizzazione del lavoro complessiva dell’azienda – scrivono le sigle in un comunicato unitario – La razionalizzazione dei costi è un risultato della revisione dell’organizzazione del lavoro”. Contattato da Ilfattoquotidiano.it, il segretario nazionale della Uilcom Pierpaolo Mischi spiega: “Aspettiamo la seconda puntata, ovvero la traduzione pratica del non avere più i diritti del campionato di Serie A. È l’elemento che ci preoccupa maggiormente”.

Il rischio, insomma, è che se l’impatto del passaggio dei diritti a Dazn dovesse prevedere gravoso si arrivi a una nuova sforbiciata. Almeno questo, stando ai sindacati, è quanto ha lasciato intendere l’ad del gruppo media Maximo Ibarra. In questo processo, rilevano i sindacati, “dovranno comunque esserci diverse soluzioni, concordate e non unilaterali, che possono contribuire al raggiungimento dell’obiettivo della trasformazione”.

In altri termini, si legge ancora nella nota, “non si parte da numeri da raggiungere a prescindere” e “soprattutto le soluzioni saranno condivise e non traumatiche, quindi nell’alveo delle odierne dichiarazioni d’intento”. Nei prossimi giorni, aggiungono “verranno calendarizzati una serie di incontri nei quali si inizierà ad analizzare le varie direttrici di intervento possibili per costruire un percorso di trasformazione condiviso con le lavoratrici e i lavoratori di Sky”.

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