Quando aveva 16 anni si era impegnata a combattere i nazifascisti attraverso la propaganda nelle fabbriche e nei Gruppi di Difesa della Donna. Il ricordo del sindaco Beppe Sala: "Grazie Fiamma, Milano non dimentica"
È morta sabato 10 aprile a 95 anni Antonietta Romano Bramo, la partigiana Fiamma, che aderì alla Resistenza all’età di 16 anni. A dare la notizia è stato Roberto Cenati, presidente provinciale dell’Anpi di Milano. Nata nel capoluogo lombardo il 14 ottobre 1925, a dicembre 2020 Fiamma aveva ricevuto l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza del Comune di Milano. Il sindaco Beppe Sala ha ricordato la partigiana su Twitter: “Ci ha lasciato Antonietta Romano Bramo, la partigiana Fiamma. In prima linea nelle fabbriche durante la Resistenza ha ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui nel 2020 l’Ambrogino d’Oro. Grazie Fiamma, Milano non dimentica”.
Fiamma aveva iniziato a lavorare a 16 anni all’Alfa Romeo e in quel periodo conobbe una segretaria di Direzione collegata alla Resistenza. “Fu quella la scintilla – spiega Roberto Cenati – che determinò l’ingresso di Antonietta nei Gruppi di Difesa della Donna, nel Movimento dei Comunisti Cristiani e nella 111a Brigata Garibaldi Sap che agisce nella zona Sempione di Milano”. Fiamma da staffetta partigiana si occupava della distribuzione della stampa clandestina, della propaganda antifascista nelle fabbriche, del monitoraggio delle attività dei nazifascisti e delle consegne ai partigiani in montagna. Inoltre si era occupata di portare lettere minatorie ai capi delle organizzazioni fasciste milanesi firmate dai vertici partigiani. Nel 1945, in occasione dell’anniversario dell’armistizio, Fiamma ricevette il diploma la medaglia Garibaldina dal Comandante Generale delle Brigate Garibaldi Luigi Longo. Il 25 aprile 2015 invece, nella ricorrenza dei 70 anni dalla Liberazione, le venne conferito dal ministero della Difesa il diploma di partigiana.
“Dopo la Liberazione – conclude Cenati – costante è stata la sua presenza nelle scuole, nelle quali si è sempre recata per raccontare la sua storia, ma soprattutto per richiamare gli ideali della pace, della solidarietà, della realizzazione di un mondo migliore per i quali tante donne e uomini hanno combattuto durante la Resistenza”.
Immagine presa dalla pagina Facebook ANPI Cinisello Balsamo