Il prossimo 11 maggio Giovanna Rigato andrà a processo davanti al Tribunale di Monza dopo la denuncia per tentata estorsione presentata da Silvio Berlusconi, notizia resa pubblica lo scorso 24 marzo nel corso dell’udienza milanese del processo Ruby Ter. L’accusa per l’ex concorrente del Gf, ritenuta una delle cosiddette “olgettine”, è di aver chiesto prima 500 mila euro poi un milione di euro in cambio del suo silenzio su quello che avveniva a Villa San Martino. “Con gli avvocati Viazzo e Gerunda affronterò il processo con animo sereno e dimostrerò la mia innocenza. Non ho alcuna paura di Berlusconi. Gli voglio un gran bene e gliene ho sempre voluto più di tante altre persone. La mia è stata una semplice richiesta di risarcimento per gli anni che ho trascorso nelle aule dei tribunali con i processi Ruby 1, Ruby 2, Ruby ter, che è tuttora in corso. Il calvario è cominciato nel 2010 ed è stato davvero stancante essere chiamata a testimoniare in continuazione. Nel corso degli anni sono passata da testimone a imputata con altre 28 persone per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari e questo ha inevitabilmente leso la mia immagine“, spiega la Rigato che rompe il silenzio concedendo una lunga intervista al settimanale Nuovo.
La richiesta di un lavoro andata a vuoto, i soldi per acquistare una casa più grande: “Avevo chiesto un lavoro sicuro come giornalista e Berlusconi non era contrario: ma poi ha fatto un passo indietro, spiegandomi che qualsiasi cambiamento in corso di processo può essere letto come corruzione. Quindi, anche volendo, non poteva fare nulla. Perché ho chiesto tanti soldi? Perché avevo bisogno di acquistare una casa più grane dove poter crescere mio figlio Raphael, che oggi ha 10 anni. Quando ho condiviso il mio problema con Silvio Berlusconi, essendo un uomo molto generoso, mi ha subito messo a disposizione un geometra di fiducia per aiutarmi a cercare l’immobile giusto. Non riuscendo a trovarlo, però, nel 2016 gli ho chiesto se potevamo accordarci su una cifra forfettaria di 500 mila euro, così io mi sarei trovata casa da sola. È stato un mio amico consulente a consigliarmi di avanzare una seconda richiesta partendo dalla cifra di un milione di euro per avere un margine di trattativa”, aggiunge la showgirl escludendo l’ipotesi estorsione. “Nessun tentativo di estorsione, il pubblico ministero aveva disposto l’archiviazione del fascicolo perché evidentemente, secondo la Procura, non c’erano elementi di prova così importanti. Gli avvocati di Berlusconi, però, hanno preferito opporsi.”
L’ultimo contratto firmato con Mediaset nel 2016 prevedeva un compenso annuo che oscillava tra i 50 e i 60 mila euro, nel suo curriculum sulle reti del Biscione la partecipazione al Grande Fratello 6, Buona Domenica e Mattino 5. La Rigato che non si definisce una “olgettina”, non avendo mai vissuto nel famoso residence con altre ragazze, racconta il suo rapporto con il Cavaliere: “Berlusconi mi chiamava ‘la mia bambolina’. Tra noi non c’è mai stato sesso, solo qualche bacio affettuoso sulle guance e qualche abbraccio. Mi sedevo sulle sue ginocchia a parlare del più e del meno: il nostro era un amore platonico. Avendo perso mio padre quanto ero molto giovane, io ho visto in lui l’uomo giusto cui appoggiarmi ed è diventato il mio mentore.”
Lei alle famose cene eleganti ha preso parte: “Non mi sono mai fermata dopo cena, per cui non so che cosa capitasse esattamente. E non ho mai percepito soldi da Berlusconi. Ho visto ragazze fuori da una stanza ricevere buste con denaro, ma non ci vedo nulla di male: lui ha sempre aiutato chi aveva un problema da risolvere. C’era un clima goliardico perché Silvio è molto divertente. Nel giardino di Arcore c’era un ponte di vetro su cui Berlusconi invitava le ospiti a salire per godersi il panorama. Era molto scherzoso. Noi rappresentavamo le varie tipologie di donne: Marysthell Polanco era l’esotica, Francesca Cipriani la donna giunonica e io la bambolina. Una sera lui disse alla Cipriani: ‘Sei bellissima, ma se fossi magra mi piaceresti di più’ e le regalò una vacanza in beauty farm”, ha concluso la Rigato a Nuovo.
Foto d’archivio