Letta e Salvini siglano la pax draghiana: “Ora tifiamo insieme per il governo”. Mario Draghi applaude, ma non è il solo. Anche in Toscana, la terra del pisano Enrico Letta, si festeggia, soprattutto in casa leghista. Susanna Ceccardi, la pasdaran verde tutta ruspe contro migranti e rom, è lontana, molto lontana. Lei, ex sfidante alle Regionali del dem Eugenio Giani, siede su uno scranno di Bruxelles e la sua politica ruspante è ormai archiviata dal suo capitano Matteo Salvini. Prima di Pasqua il sindaco di Pisa Michele Conti, giunta a trazione leghista, si è incontrato con i suoi colleghi di Livorno Luca Salvetti, di Lucca Alessandro Tambellini e di Firenze Dario Nardella per siglare quello che è stato ribattezzato (con orrore di molti livornesi…) il “patto del cacciucco”: niente concorrenza tra gli scali aeroportuali, il pisano Galileo Galilei e il fiorentino Amerigo Vespucci. Dalla contrapposizione al vogliamoci bene. In nome della comune difesa – Pd e Lega – del governo Draghi.
Dal cacciucco al vaccino. In Regione, dove si è discusso del piano vaccinale della giunta di centrosinistra di Giani, molto criticata in Toscana e a livello nazionale, è stata infatti approvata una commissione speciale per verificarne la sua attuazione. Con dentro la stessa maggioranza che appoggia il governo Draghi. Meno, anche in questo caso, i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Compiti della commissione speciale? “Supporto, monitoraggio e controllo della campagna vaccinale, con audizioni e accesso agli atti”. Quello che già fa o dovrebbe fare la commissione sanità, di cui fa parte anche l’opposizione e dove la Lega è rappresentata dall’ex portiere del Milan e commentatore tv Giovanni Galli. Di contro però il Carroccio ha mostrato i muscoli, si fa per dire, proponendo una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore alla Sanità Simone Bezzini sul cui capo pendono due accuse: i ritardi nella vaccinazione e la somministrazione a categorie che potevano aspettare il loro turno (per esempio gli avvocati). Ma si sa che le mozioni di sfiducia finiscono quasi sempre per rivelarsi un boomerang: rafforzano la maggioranza e disarcionano l’opposizione. Questo è quello che è successo alla Regione Toscana: Bezzini è più in sella di prima mentre il centrodestra si è diviso tra Lega e FdI. E i renziani di Italia Viva, che erano stati tentati di votare con il centrodestra l’istituzione di una commissione di indagine sulla sanità toscana, ci hanno ripensato vista la posizione della Lega più di governo che di opposizione, almeno sui vaccini.
Così la Toscana è la prima regione a registrare gli effetti del governo Draghi, che per ora riguardano solo la vaccinazione, ma potrebbero allargarsi ad altri temi forti, come il Recovery Fund. Non a caso quando il comune di Livorno ha presentato in Regione il suo piano di opere da far finanziare con i fondi europei ha ricevuto gli apprezzamenti del centrosinistra ma anche del leghista Galli per “la visione complessiva del territorio, una visione di città metropolitana costiera, che il sistema tranviario deve mettere in collegamento”.