La sua ribollente crew ha fatto intervenire la polizia coi lacrimogeni. Neima Ezza, il 20enne rapper nato in Marocco ma cresciuto tra San Siro e Baggio a Milano, probabilmente l’aveva messo in conto. Quando sabato scorso, nella prima zona fuori la cerchia dei Bastioni a nord ovest del centro del capoluogo lombardo, si erano riuniti 300 ragazzi tra i 16 e i 20 anni per seguire le riprese di uno dei video di Neima Ezza, la polizia è dovuta intervenire prima per fare controlli antiCovid poi per far scendere decine e decine di ragazzi saliti sui tettucci delle auto in sosta per cantare e ballare al ritmo delle parole del loro rapper di quartiere.
Potenza della musica. I cosiddetti assembramenti sono finiti prima con pietre e bastoni lanciati all’indirizzo delle forze dell’ordine, urla (“andatevene”, “fuori dalle nostre zone”) e infine dispersione della folla, come racconta Milano Today, con il lancio di lacrimogeni. Amine Ezzarroui è cresciuto nelle case popolari di San Siro e ha esordito giovanissimo nel 2018 con il brano Essere Ricchi per poi subito finire nell’orbita della Yalla Movement di Jake La Furia e continuare con gli EP Ferite, Notre Dame, Zlatan. Neima Ezza ha soprattutto una forza comunicativa impressionante, grandi numeri da big dello spettacolo online, e i suoi video caricati su Youtube hanno, in media, oltre un milione di visualizzazioni.
Il quartiere, la voglia di rivincita, questa sorta di indipendenza culturale dai ragazzi del centro città, fanno di Neima Ezza una figura tutta de seguire nella sua forte autenticità e nello sviluppo di un rap ruvido e spiazzante. Se volete saperne di più sulla vita del rapper milanese c’è un video documentario di 16 minuti che si intitola Perif girato tra l’altro da dio.