Da una parte il piano vaccinale che dipende non solo e non tanto dal ritmo dei centri di somministrazione quanto dalla disponibilità delle dosi. Dall’altra va bene avere un orizzonte di riaperture appena i dati dei contagi lo permetteranno ma questo percorso dev’essere graduale perché, sì, “l’estate sarà un periodo molto migliore” di quello che stiamo vivendo ma non vanno vanificati i sacrifici. Il ministro della Salute Roberto Speranza fa il punto della situazione sulla pandemia in un’intervista a Repubblica. E indica una novità nella distribuzione dei vaccini: i richiami con Pfizer e Moderna saranno estesi a un periodo di 42 giorni e non più a 3-4 settimane come fino ad adesso. Un modo per allargare la fetta di popolazione con la prima dose. La previsione di Speranza è che entro aprile saranno vaccinati tutti gli over 80, mentre entro la fine di giugno si possono “mettere in sicurezza”, come dice il ministro, gli over 60. Poi, certo, c’è sempre il problema di come si comportano le Regioni, visto è che davanti agli occhi di tutti l’efficienza di alcune e i ritardi insistiti di altre. Speranza torna sui due milioni di vaccinati nella categoria “altri”. “Le scelte fuori dalle indicazioni del piano sono state errate – dice il ministro della Salute – Adesso l’ultima ordinanza rafforza in modo ancora più perentorio criteri che erano già prescrittivi”. Insomma: già prima la precedenza doveva essere data agli over 80, come ha dovuto ribadire in una nuova ordinanza il commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo.
Su un altro tema, però, il governo di larghissime intese mostra le sue contraddizioni interne, cioè la tempistica per riaprire. Ieri Forza Italia e Italia Viva hanno cominciato già a parlare di calendario da stilare, oggi il ministro del Turismo Massimo Garavaglia indica il 2 giugno come obiettivo per riaprire “tutto”. Speranza è molto più cauto, soprattutto sulle settimane del futuro prossimo. “Penso che ad aprile convenga tenere ancora la massima prudenza – dice – Ma credo anche che nelle prossime settimane l’incrocio tra l’effetto delle misure delle zone rosse e il contemporaneo significativo aumento delle somministrazioni dei vaccini ci metterà nelle condizioni di guardare con ragionata fiducia al futuro. Un futuro a cui stiamo già lavorando”. L’orientamento è che il passaggio in zona gialla arriva a maggio, insomma. “Dobbiamo continuare con un percorso di gradualità, l’unico che ci consente di governare la curva e non vanificare i sacrifici” ribadisce. E Matteo Salvini che continua a additarlo come l’ostacolo alle riaperture? “Trovo incomprensibile – risponde Speranza – l’atteggiamento di chi sta al governo e si comporta come se fosse all’opposizione, con l’obiettivo mal celato di raccattare qualche voto sulle difficoltà vere di tante persone. A quelle persone non dobbiamo vendere illusioni, ma dare risposte concrete: significa sostegni e costruzione di un percorso di graduale riapertura”.