Il presidente della Campania ha annunciato che non intende seguire il piano del commissario Figliuolo. Che però ha replicato: "Serve una campagna uniforme". M5s contro il governatore: "Affermazione molto grave". Fontana: "Seguire l'età è importante"
Prima gli anziani? Non per Vincenzo De Luca. In Campania, dopo che saranno terminate le somministrazioni per gli ultraottantenni , il presidente dem della Regione vuole distribuire le dosi non solo dando priorità alle età più avanzate, ma facendo passare davanti anche i settori economici. L’annuncio è arrivato proprio pochi giorni dopo la nuova ordinanza del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo che ha chiesto invece di dare priorità alle categorie più vulnerabili e quindi di concentrarsi sui più anziani. Per De Luca “la Campania è stata una Regione tra le più rigorose d’Italia, ma una cosa è il rigore altro è la stupidità”, ha detto. E anche per questo avrebbe già previsto, che presto la Regione diventerà arancione. Alle affermazione del presidente ha però replicato Figliuolo poco dopo, sostenendo che “non ci saranno deroghe”: “La campagna di vaccinazione”, ha detto, “deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano, facendo riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie. L’obiettivo è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a vaccinare le categorie produttive”. La nuova ordinanza è arrivata nei giorni scorsi e le maglie restano però ancora molto larghe, lasciando proprio alle Regioni ampi margini di discrezionalità.
De Luca, unico presidente di Regione a essersi vaccinato e primo politico in Italia ad aver ricevuto la dose il 27 dicembre scorso, ha deciso però che farà a modo suo. “Dedicheremo la struttura pubblica a curare i fragili e le persone anziane”, ha detto, “ma lavoreremo anche sui settori economici perché se decidiamo di andare avanti solo per fasce di età, quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta” ha detto De Luca annunciando di aver espresso lo stesso concetto al generale Figliuolo. Il governatore campano dimentica però che il 99 per cento delle vittime ha più di 50 anni e il 95% è over 60 e quindi il criterio delle fasce d’età è stato pensato per riuscire a diminuire drasticamente gli ingressi in terapia intensiva e i decessi.
La strada scelta da De Luca però, ha ricevuto la condanna unanime del governo. La ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini (Fi) , rispondendo da Ancona, ha replicato: “Dobbiamo affrontare i problemi con la necessaria serenità ma è evidente che il governo si è dato e ha offerto un aggiornamento del piano vaccini con priorità che devono essere rigorosamente rispettate. Peraltro la conferenza Stato Regioni è un organismo importante in momenti complessi come quelli attuali, è il luogo giusto per chiarirsi e dirimere le questioni”. Anche il presidente leghista della Lombardia Attilio Fontana ha preso le distanze dalle affermazioni di De Luca: “Rispettiamo sempre le indicazioni che ci vengono date. Non abbiamo mai sgarrato”, ha detto. “Credo che seguire l’età sia importante. E che nel momento in cui ci fosse una quantità effettivamente notevole di vaccini si possa fare anche qualche altro discorso”. Critiche a De Luca sono arrivate anche da Valeria Ciarambino, vicepresidente M5s del consiglio regionale della Campania: “Se vogliamo uscire dall’emergenza, sia sanitaria che economica, dobbiamo prima mettere in sicurezza cittadini fragili e anziani, dedicando loro strutture, personale e ogni singolo vaccino oggi disponibile, procedendo a una campagna di immunizzazione a tappeto che metta definitivamente al riparo tutte le persone vulnerabili”. Mentre, “quanto dichiarato in queste ore dal governatore della Campania è molto grave, perché va in una direzione diametralmente opposta e perché attiva uno scontro istituzionale col governo che in questo momento ci danneggia e crea disorientamento nei cittadini. E assolutamente fuori da ogni logica”.
De Luca ha anche protestato per la mancanza di dosi, minacciando di disertare la prossima conferenza Stato-Regioni: “Se per aprile non arrivano in Campania i duecentomila vaccini in meno che ci hanno sottratto nei tre mesi che abbiamo alle spalle, prenderemo misure clamorose: non parteciperemo più alle riunioni della conferenza Stato – Regioni perché non intendiamo più essere presi in giro”. L’accusa di De Luca è che alla Campania siano state sottratte dosi: “Bisogna superare il primo scandalo che è la mancata distribuzione vaccini ed è una vergogna che la Regione con la più alta densità abitativa in Italia abbia meno vaccini di altre Regioni. La Campania dovrebbe ricevere il 9,6% di vaccini in base alla popolazione, ne riceve il 7,2%. Siamo l’ultima regione a ricevere vaccini rispetto alla popolazione e questo è uno scandalo. È evidente che questo determina un rallentamento”‘. Alle accuse di De Luca ha risposto, a distanza, il neopresidente della conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga: “Ho un buon rapporto” con il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, “legittimamente propone la sua tesi e poi bisogna arrivare a una sintesi. Sui vaccini dobbiamo utilizzare il metodo più oggettivo ed egualitario possibile a livello nazionale, altrimenti poi si creano tensioni sociali che difficilmente gestiamo”, ha detto a Un Giorno da Pecora su Radiouno.