Il leader della Lega attacca le due Regioni guidate dal centrosinistra, ma 'dimentica' che anche la 'sua' Lombardia e il Veneto di Luca Zaia stanno procedendo, da marzo, in parallelo con l'immunizzazione nelle case circondariali e quella delle fasce più fragili della popolazione. L'assessore alla Salute laziale: "Un’azione da maramaldo"
Una “roba da matti” che Lazio e Campania “vogliano vaccinare i detenuti prima di anziani e personale disabili”. Matteo Salvini attacca le due Regioni guidate dal centrosinistra, ma ‘dimentica’ che anche la ‘sua’ Lombardia e il Veneto di Luca Zaia stanno procedendo, da marzo, in parallelo con l’immunizzazione nelle case circondariali e quella delle fasce più fragili della popolazione. Di più: l’amministrazione Fontana è quella che ha vaccinato maggiormente la popolazione carceraria.
L’esternazione dell’ex ministro ha immediatamente scatenato la polemica politica, al di là del dato oggettivo legato alle difficoltà, all’interno degli istituti penitenziari, di mantenere il distanziamento sociale evitando di innescare la catena di contagi. “Lazio e Campania vogliono vaccinare i detenuti prima di anziani e persone disabili. Roba da matti!”, ha scritto domenica su Twitter il leader della Lega.
Tra i primi a rispondergli, l’assessore alla Salute della Regione Lazio: “Che un ex ministro degli Interni definisca ‘roba da matti’ la vaccinazione degli agenti della penitenziaria e dei detenuti è un’azione da maramaldo. Il Lazio è tra le prime Regioni italiane per copertura vaccinale agli anziani e in generale per livello di somministrazioni. Su queste questioni serve serietà, in Lombardia e Veneto sono iniziate a marzo le vaccinazioni nelle carceri”, è stata la risposta di Alessio D’Amato. Mentre il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, ha replicato al leghista sottolineando: “A Salvini non far sapere che in Lombardia e Veneto le vaccinazioni in carcere sono iniziate a marzo”.