C’è l’ok del governo alla presenza del pubblico sugli spalti nelle 4 partite di Euro 2020 in programma all’Olimpico di Roma a partire dall’11 giugno. La comunicazione ufficiale è stata inviata nel pomeriggio alla Figc dalla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport, Valentina Vezzali, nella quale viene indicata la percentuale di almeno il 25% di tifosi che potranno assistere ai tre match degli Azzurri e al quarto di finale. “L’Italia e Roma ci sono! L’ok da parte del Governo alla presenza di pubblico nelle gare di Roma per Euro 2020 rappresenta una splendida notizia che trasmetteremo subito alla Uefa”, ha commentato il presidente federale Gabriele Gravina.
A sbrogliare un dossier che rischiava di incartarsi – visto l’aut-aut della Uefa sia sulla presenza del pubblico sia sui tempi strettissimi per comunicare la disponibilità – è stato il presidente del Consiglio Mario Draghi. La partita si è sbloccata dopo che la Turchia aveva avanzato la sua candidatura come “supplente” in caso di no di Roma. Negli scorsi giorni, l’Italia insieme a Spagna, Irlanda del Nord e Germania era rimasta nel limbo e l’organismo di Nyon aveva fissato in lunedì 19 la data ultima per comunicare la disponibilità a far disputare le partite in programma con almeno un quarto dei seggiolini occupati.
Il via libera dell’esecutivo – dopo un confronto con il Comitato tecnico scientifico sui protocolli di accesso, ancora in via di definizione e che potranno contare su 2 milioni di contributo dell’Uefa – permetterà dunque di disputare all’Olimpico il match inaugurale dell’11 giugno tra la Nazionale di Roberto Mancini e la Turchia. Mentre il 16 giugno sarà disputata Italia-Svizzera e il 20 Italia-Galles. Il 3 luglio si giocherà un quarto di finale dell’Europeo ‘itinerante’, destinato poi alla chiusura a Londra, teatro delle semifinali e della finale.
Il presidente della Figc Gravina, oltre a ringraziare il governo per la decisione, ha anche parlare della vaccinazione degli Azzurri prima degli Europei: “Dobbiamo uscire da alcune false ipocrisie, il vaccino serve a tutti gli italiani e noi auspichiamo nel più breve tempo possibile. Non possiamo pensare che a giugno non si arrivi a un numero tale da non poter garantire il vaccino al gruppo squadra della Nazionale”, ha spiegato.