Il governo tedesco vince il braccio di ferro con i Länder sulla possibilità di accentrare la decisione di un lockdown se i contagi dovessero schizzare oltre la soglia dei 100 nuovi casi ogni 100mila abitanti in una settimana. Il Consiglio dei ministri, riunito a Berlino, ha approvato la modifica della legge sulla protezione della salute, la IfSG: ci si potrà aspettare restrizioni secondo le linee guida approvate al livello nazionale, come l’estensione del coprifuoco e un’ulteriore chiusura degli esercizi commerciali. La normativa ha bisogno dell’approvazione in Parlamento, dove il governo sta cercando di utilizzare procedure accelerate per farla passare rapidamente.
Il meccanismo, secondo quanto riportavano negli scorsi giorni le principali testate tedesche, funzionerà in questo modo: al di sotto di un’incidenza di 100, le risoluzioni adottate dalla conferenza tra Angela Merkel e i primi ministri continueranno ad applicarsi e i Länder manterranno quindi la loro giurisdizione. Se invece in un distretto i contagi salgono sopra i 100 nuovi casi ogni 100mila abitanti in una settimana, scattano le misure decise dal governo centrale, quello che è stato già ribattezzato come il “freno di emergenza”.
La cancelliera tedesca ha commentato positivamente la decisione “importante, urgente” del governo di approvare norme uniche. Il cosiddetto ‘freno di emergenza’ implicherà la fine delle divergenze tra le politiche adottate dai 16 Stati ed entrerebbe n vigore automaticamente una volta che le infezioni in una data regione salissero troppo: “La situazione è seria e dobbiamo gestirla in modo serio… il Paese è stretto nella morsa della terza ondata”, ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa.
La scorsa settimana, la necessità di un nuovo lockdown – sostenuta da Merkel, dai parlamentari della Cdu e dal ministro della Salute, Jens Spahn – aveva innescato un acceso dibattito con i Länder che spingono invece per una riapertura più rapida. “Abbiamo bisogno di un lockdown per mettere fine all’ondata in corso”, aveva spiegato Spahn, avanzando l’ipotesi di un coprifuoco notturno per ridurre i contatti. L’allarme tedesco nasce soprattutto dai numeri relativi ai pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva.
Nell’ultimo bollettino ufficiale, la Germania riporta 10.810 nuovi casi di Covid-19 e 294 decessi: secondo i dati diffusi dall’Istituto Robert Koch, l’agenzia governativa incaricata di monitorare l’andamento della pandemia nel Paese, sono in totale 3.022.323 i contagi dall’inizio dell’emergenza sanitaria con 78.746 morti per complicanze legate al Covid-19. In Germania i casi attivi sono circa 243.400, mentre sono circa 2.700.200 le persone guarite dopo aver contratto il virus.
Mondo
Germania, il governo inasprisce la legge sulla pandemia: ecco quando Berlino potrà decidere misure rigide senza interpellare i Länder
Il Consiglio dei ministri, riunito a Berlino, ha approvato la modifica della legge sulla protezione della salute, la IfSG: ci si potrà aspettare restrizioni secondo le linee guida approvate al livello nazionale, come l’estensione del coprifuoco e un’ulteriore chiusura degli esercizi commerciali. Merkel: "La situazione è seria e dobbiamo gestirla in modo serio"
Il governo tedesco vince il braccio di ferro con i Länder sulla possibilità di accentrare la decisione di un lockdown se i contagi dovessero schizzare oltre la soglia dei 100 nuovi casi ogni 100mila abitanti in una settimana. Il Consiglio dei ministri, riunito a Berlino, ha approvato la modifica della legge sulla protezione della salute, la IfSG: ci si potrà aspettare restrizioni secondo le linee guida approvate al livello nazionale, come l’estensione del coprifuoco e un’ulteriore chiusura degli esercizi commerciali. La normativa ha bisogno dell’approvazione in Parlamento, dove il governo sta cercando di utilizzare procedure accelerate per farla passare rapidamente.
Il meccanismo, secondo quanto riportavano negli scorsi giorni le principali testate tedesche, funzionerà in questo modo: al di sotto di un’incidenza di 100, le risoluzioni adottate dalla conferenza tra Angela Merkel e i primi ministri continueranno ad applicarsi e i Länder manterranno quindi la loro giurisdizione. Se invece in un distretto i contagi salgono sopra i 100 nuovi casi ogni 100mila abitanti in una settimana, scattano le misure decise dal governo centrale, quello che è stato già ribattezzato come il “freno di emergenza”.
La cancelliera tedesca ha commentato positivamente la decisione “importante, urgente” del governo di approvare norme uniche. Il cosiddetto ‘freno di emergenza’ implicherà la fine delle divergenze tra le politiche adottate dai 16 Stati ed entrerebbe n vigore automaticamente una volta che le infezioni in una data regione salissero troppo: “La situazione è seria e dobbiamo gestirla in modo serio… il Paese è stretto nella morsa della terza ondata”, ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa.
La scorsa settimana, la necessità di un nuovo lockdown – sostenuta da Merkel, dai parlamentari della Cdu e dal ministro della Salute, Jens Spahn – aveva innescato un acceso dibattito con i Länder che spingono invece per una riapertura più rapida. “Abbiamo bisogno di un lockdown per mettere fine all’ondata in corso”, aveva spiegato Spahn, avanzando l’ipotesi di un coprifuoco notturno per ridurre i contatti. L’allarme tedesco nasce soprattutto dai numeri relativi ai pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva.
Nell’ultimo bollettino ufficiale, la Germania riporta 10.810 nuovi casi di Covid-19 e 294 decessi: secondo i dati diffusi dall’Istituto Robert Koch, l’agenzia governativa incaricata di monitorare l’andamento della pandemia nel Paese, sono in totale 3.022.323 i contagi dall’inizio dell’emergenza sanitaria con 78.746 morti per complicanze legate al Covid-19. In Germania i casi attivi sono circa 243.400, mentre sono circa 2.700.200 le persone guarite dopo aver contratto il virus.
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Milano, 27 feb. (Adnkronos) - "La sottoposizione dei magistrati alla politica è la cosa peggiore, il pericolo è questo". Lo sostiene l'ex pm di Mani Pulite Gherardo Colombo, tra i presenti all'assemblea - in corso al Palazzo di Giustizia di Milano - nel giorno dello sciopero dei magistrati contro la riforma costituzionale. "Si vuole passare a un pm svincolato dalla cultura giurisdizionale, un pm che diventa l'avvocato dell'accusa in un processo in cui l'importante è vincere, mentre la funzione del pm è quella della ricerca della verità" conclude.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Trump dice, metto dazi al 25%. L''Italia deve stare con Europa e l'Europa deve rimenare. Ma ci vuole l'Europa, non sovranisti da quattro soldi e provinciali alle vongole". Lo ha detto Matteo Renzi a L'aria che tira, su La7.
Parigi, 27 feb. (Adnkronos/Afp) - L'Unione Europea "farebbe lo stesso" se gli Stati Uniti mettessero dazi del 25 percento, come annunciato dal presidente Donald Trump. Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze francese Eric Lombard. "È chiaro che se gli americani aumenteranno i dazi, come annunciato dal presidente Trump, l'Ue farà lo stesso", ha affermato Lombard a margine della riunione dei ministri delle finanze del G20 a Città del Capo. "Anche se non è nell'interesse generale, anche noi dobbiamo proteggere i nostri interessi e quelli dei paesi dell'Unione", ha aggiunto.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - "Oggi vediamo che Giorgia Meloni non tocca palla, gli interlocutori americani sono Merz, Macron e Starmer. Giorgia Meloni si sta rivelando una influencer abbastanza inconsistente e lo dico con dispiacere". Lo ha detto Matteo Renzi a L'aria che tira, su La7.
Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - "Anche quest'anno siamo felici e onorati di aver partecipato alla campagna che Uniamo ha svolto in questo periodo, in termini di eventi, di momenti di incontro ben organizzati e ben ideati. Sono passati più di vent'anni e Uniamo ha fatto un egregio lavoro per sensibilizzare sempre di più non solo gli addetti ai lavori, ovviamente, ma l'intera società sui temi delle malattie rare. Ecco, le malattie rare hanno ancora tanti ambiti aperti, la diagnosi, che dovrebbe essere quanto più precoce possibile, la disponibilità dei trattamenti e, ovviamente, la ricerca. Chiesi sta portando avanti diversi progetti in termini di ricerca, sia a livello nazionale, con studi clinici locali, che a livello globale, per cercare di portare terapie o anche solo sviluppi di terapie che possono essere fondamentali per i pazienti, per migliorare e facilitare la vita delle persone con malattie rare e dei loro familiari/caregiver". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Enrico Piccinini, responsabile europeo delle Malattie rare Chiesi Global Rare Diseases, in occasione del convegno finale, oggi a Roma, della campagna #UNIAMOleforze promossa per la Giornata mondiale delle malattie rare che si celebra domani, 28 febbraio.
Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - "Non finirò mai di ringraziare la Federazione Uniamo per tutto ciò che fa, perché chi soffre di una malattia rara, oltre allo sconforto, vive anche un senso di impotenza e di solitudine legato proprio alla condizione di rarità della malattia. L'impegno delle istituzioni è fondamentale, io ci tengo sempre a ricordare un aspetto, sottolineato recentemente anche dal presidente Mattarella, ovvero che 'bisogna arrivare a un'equità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale', quindi bisogna lavorare e combattere gli squilibri territoriali". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Commissione Affari sociali e Salute della Camera, Ugo Cappellacci (Fi), in occasione del convegno finale, oggi a Roma, della campagna #UNIAMOleforze promossa per la Giornata mondiale delle malattie tare che si celebra domani, 28 febbraio.
"Su questo tema - sottolinea - c'è anche il grande lavoro del ministero della Salute e del sottosegretario Marcello Gemmato, che con grande impegno ha approvato e rifinanziato il nuovo Piano nazionale delle malattie rare che non veniva aggiornato dal 2016, strumento essenziale per garantire un'assistenza più equa ed efficace a chi ne è affetto. E' fondamentale proseguire su questa strada" e intervenire "con misure concrete, come l'abolizione dei prontuari terapeutici regionali che troppo spesso allungano i tempi di accesso ai trattamenti, e il potenziamento della disponibilità dei farmaci. Altrimenti, pazienti e caregiver continueranno a essere costretti al cosiddetto 'turismo sanitario', un altro male che dobbiamo eradicare", conclude Cappellacci.
Roma, 27 feb (Adnkronos) - Una "informativa urgente della presidente Meloni" è stata chiesta in aula alla Camera da Avs, Pd e M5s sulla questione dei Dazi sui prodotti europei annunciati da Donald Trump. "Meloni venga in aula a dirci cosa intende fare per difendere la nostra economia, le fabbriche, i lavoratori e le lavoratrici. Meloni scappa da settimane, non pronuncia una parola", ha detto Elisabetta Piccoloti, di Avs.
"Mi pare non ci sia percezione dell'eccezionalità e gravità della situazione, a maggior ragione quando è stata data notizia dalla decisione degli Stati Uniti di dazi al 25% nei confronti di prodotti dell'Ue -ha spiegato Federico Fornaro, del Pd-. E' necessaria una sessione straordinaria del Parlamento dedicata alla politica estera, è in gioco un pezzo importante del nostro futuro".
"La minaccia fatta all'Europa, al Paese, al nostro tessuto industriale è concreta. E' assolutamente necessario che la presidente Meloni, che vanta una amicizia e vicinanza politica al presidente Trump, venga a spiegarci cosa intende fare il suo governo per evitare questa che sarebbe una sciagura", ha detto Marco Pellegrini, del M5s.