I Bitcoin toccano un nuovo massimo storico, dopo il rally dei mesi scorsi, in vista dello sbarco della piattaforma Coinbase a Wall Street con un valore record di circa 100 miliardi di dollari. Più della capitalizzazione del New York Stock Exchange e del Nasdaq insieme. L’attesa per la quotazione del 14 aprile, letta come un evento in grado di rassicurare il pubblico su solidità ed efficienza delle criptovalute, si è fatta dunque sentire sul Bitcoin, che ha superato i 62mila dollari.
Coinbase, fondata nel 2012, stima di chiudere il primo trimestre dell’anno con un utile tra i 730 e gli 800 milioni di dollari, più del doppio di quanto guadagnato nell’intero 2020. I ricavi sono attesi invece superare gli 1,3 miliardi del totale dello scorso anno. Conti in forte crescita ma che presentano per gli investitori un dilemma: sono l’inizio di una corsa oppure o solo una fiammata temporanea? Il fatturato della società è legato alle commissioni raccolte quando gli utenti vendono o acquistano Bitcoin e, quindi, l’andamento del prezzo dei titoli della società potrebbe essere esposto a quello della moneta virtuale, nota per la sua volatilità. In più l’aumento della concorrenza nel comparto potrebbe innescare una corsa al ribasso e quindi mettere sotto pressione i ricavi.
Nelle scorse settimane Goldman Sachs e Morgan Stanley hanno annunciato che offriranno ai propri clienti la possibilità di investire in criptovalute. Tesla ha rivelato un investimento da 1,5 miliardi e ha iniziato ad accettare i bitcoin come pagamento per le sue auto. Ma, ricorda Bloomberg, gli scettici argomentando che anche le monete virtuali sono state “gonfiate” dagli stimoli record in arrivo dalle banche centrali. E i regolatori continuano ad ammonire sui molti rischi: dall’utilizzo per scopi illeciti alla possibilità di perdere tutto, vista l’elevatissima volatilità dell’investimento.