“Non è nemmeno gioco, è concetto”. Silenzio. Parla Lele. Non c’è partita, non c’è schema di gioco, non c’è diagonale, non c’è movimento di raccattapalle, non c’è gesto con le chiavi dell’usciere dello stadio che tenga. Lele Adani ha sempre una solenne, ermetica, lettura teorica tranchant su tutto ciò che è accaduto fino a un attimo prima durante un derby, durante le manovre di parcheggio dei pullman delle squadre, durante il tamponamento giù alla rotonda tra il motorino delle pizze e il rider di Just Eat.
Lontani sono i tempi delle sentenze ad effetto concluse subito con una spiegazione logica, senza nemmeno avventurarsi in impervi sillogismi. “I sistemi vengono dopo i tempi di gioco. Prima vengono i tempi di gioco e, se tu ti muovi bene, più arrivi a concludere variando il sistema”. Silenzio. Così Lele zittiva Spalletti alcuni anni fa, con l’allenatore toscano costretto ad uno sgranare di occhi e labbrino inferiore inarcato (la moviola dell’epoca registrava un accenno di labiali: “Me coj..i!”). “L’analisi dice tutto (pausa, ndr) perché l’analisi ti permette di valutare non il risultato, ma il lavoro”. Silenzio. Così Lele lasciava con un palmo di naso il collega Paolo Condò (i labiali alla moviola pare dicessero: “Me coj..i!”) sentenziando sull’addio di Allegri alla Juve.
“Ma il tempo passa e se ne va e non ti senti più bambina”. Ecco allora che per tornare ai livelli di riflessione di qualche anno fa al buon Lele non bastano più i commenti in diretta dei match su Sky. Serve molto di più. Serve la “cammelanza” di Bobo TV. L’interminabile programma in streaming dove Adani sta nel suo quarto di schermo, giù in basso a sinistra, assieme a Bobo Vieri, Antonio Cassano e Nichi Ventola. Lele si fa largo con un lungo prologo, poi la piazza su Klopp: “Sulla grandezza che ti sei costruito, tu sai che quello è il tuo palcoscenico”. Silenzio di Cassano. Bobo si scappera le unghie della mano. Ventola interviene sul referendum per l’acqua pubblica mostrando il suo appoggio al Sì.
Cassano sostiene che l’acquisto a 85 milioni di van Dijk è stato “una gran cagata”. Lele allora teorizza un principio in forma di domanda, un artificio filosofico che nemmeno Kant (Emmanuel, non il centrocampista del Chelsea): “Dici per il prezzo o per il valore del giocatore?”. Bobo scarta un cioccolatino e ne lancia la carta con veemenza sul tavolino (“come cazzo fa Lele a raggiungere queste vette, come fa? Cammel come fai?”). Ventola si appunta qualche considerazione dagli Scritti Corsari di Pasolini. Cassano risponde (risponde, capite?). Ma torniamo alla domanda, questa dicotomia profonda, questa traccia di dialettica degli opposti, solo per un attimo. Infinito. Eterno. “Dici per il prezzo o per il valore del giocatore?”. Silenzio. Anzi no, risponde Cassano. Mentre Bobo va di scartavetrata sugli zebedei e Ventola si candida a sindaco di Terlizzi citando Gandhi, Bob Kennedy e Jovanotti. Insomma, Cassano cerca di rispondere perché intanto Lele riformula: “Se l’avesse preso a 40 era alto lo stesso?”.
Insomma, il mood di Bobo Tv, con al centro l’Adani pensiero è questo. Fino a quando giunge il tema dei temi: Pirlo alla Juve rimane anche nel 2022? Così se ti aspetti l’inappuntabilità di un lucido assioma, un’elevazione platonica inattaccabile, ecco Lele prendere palla nella sua area di rigore e con un dribbling ubriacante finire a scartare guardalinee, quarto uomo, baldacchino della Var fino a ritrovarsi davanti alla sua personalissima Stele di Rosetta. “Ribadisco la cosa che dico sempre… dall’inizio… cioè nel senso… nel bene e nel male… per me quando tu fai una scelta come hai fatto con Pirlo… ehm… è più forte la scelta che hai fatto… quindi è già stata più… eh… difficile… per non c… per questo è entusiasmante no? la sfida… che interrompendo di nuovo è un altro errore… avendo più volte ribadito, sottolineato insieme qua… diventa difficile far passare un non quarto posto… dentro a, secondo me, una… un percorso che avrebbe … proprio in virtù della scelta forte… un senso se tu la rinnovi”.