Aprile 2010, il fermo del trasporto aereo è quasi globale; un evento senza precedenti. Per un mese un vulcano islandese dal nome impronunciabile paralizza il traffico aereo e isola i continenti mentre dall’Islanda la nube di cenere attraversa l’Europa per arrivare fino all’Italia. Nella quattordicesima puntata di “Ossi di Seppia. Il rumore della memoria”, la serie non fiction prodotta da 42° Parallelo e in onda da oggi su RaiPlay si ripercorrono quegli eventi. Nella puntata il climatologo Luca Mercalli ripercorre la vicenda e riflette sul rapporto che intercorre fra uomo e la natura. Il parallelo con la situazione odierna sorge spontaneo.
“Ossi di Seppia. Il rumore della memoria” racconta quegli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi 30 anni della storia italiana attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta. E in qualche modo ricollega il presente alla nostra storia, quando l’impensabile prende improvvisamente corpo. Ossi di Seppia è rivolto anche alla Generazione Z e ai Millennials come antidoto per curare lo smemoramento collettivo. Ed è questo l’obiettivo principale della serie prodotta da 42° Parallelo per la piattaforma OTT del Servizio Pubblico. In ogni episodio la memoria viene recuperata attraverso le immagini delle teche Rai e le fotografie d’archivio, e riconnessa a noi grazie alla narrazione di testimoni d’eccezione, protagonisti dei fatti all’epoca.