Il pranzo di Zlatan Ibrahimovic in un ristorante in piena zona rossa imbarazza la Regione Lombardia, che lo aveva scelto come testimonial della campagna anti-Covid. L’attaccante del Milan, come scoperto da Fanpage, dopo la partita contro il Parma si è accomodato nella sala di Tano passami l’olio, locale stellato dello chef negazionista Tano Simonato. Alcune foto ritraggono lo svedese al tavolo con lo stesso ristoratore alcuni amici e l’ex milanista Ignazio Abate.
La vicenda è finita al centro di un’interrogazione del consigliere regionale di Più Europa, Michele Usuelli, che chiede la cancellazione dai siti istituzionali della Regione Lombardia degli spot con protagonista Ibrahimovic. Usuelli ha chiesto alla vicepresidente e assessora al Welfare, Letizia Moratti, se non fosse il caso di rivedere la campagna alla luce di quanto scoperto da Fanpage. “La ringrazio per la segnalazione, sarà mia cura interloquire con l’assessore Bolognini, che ha la responsabilità della campagna di comunicazione, per segnalare l’episodio che lei, opportunamente, ha segnalato”, ha risposto Moratti.
I video-spot con Ibrahimovic quindi sono adesso a rischio. L’attaccante è il protagonista della campagna di sensibilizzazione sui social, lanciata a fine ottobre, per l’uso della mascherina e il rispetto delle regole di distanziamento fisico. Il 39enne centravanti del Milan era risultato positivo al tampone il 24 settembre, e una volta guarito aveva detto sì alla Regione per lo spot: “Il virus mi ha sfidato ed io ho vinto, ma tu non sei Zlatan, non sfidare il virus ed usa la testa. Ricorda di indossare la mascherina, mantieni le distanze e proteggi chi ti sta vicino, sempre. Vinciamo noi”, recita lo svedese nel filmato voluto dall’amministrazione regionale.
“Ibra, Ignazio con un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d’ore e poi se ne sono andati a casa”, ha detto lo chef Simonato negando che l’attaccante abbia pranzato. “È stata una cosa tra amici, normali, siamo amici e noi ogni tanto ci vediamo da me se non ci vediamo da altri amici – la sua replica – Non hanno pranzato, da amici abbiamo bevuto un bicchiere di vino”. L’avvocato del Milan, Leandro Cantamessa, ha invece commentato: “Cosa posso dire: è una cosa che non avrebbe dovuto fare. Non sarebbe il primo caso e non sarà purtroppo l’ultimo”.
Contro l’attaccante e la Regione si è scagliato il M5s: “Inadeguati anche quando si tratta di decisioni che dovrebbero essere semplici, come la scelta di un testimonial. Questo è il livello etico e culturale della Giunta di centrodestra che governa la Lombardia – dice il consigliere regionale Dario Violi – Affidare messaggi dai quali dipende la vita delle persone a un calciatore, sorpreso a violare le regole, e a Massimo Boldi che non aveva mai nascosto le proprie gaffe filo negazioniste nonché diffuso teorie sul Covid ascientifiche”. Il Movimento Cinque Stelle, aggiunge, “si unisce all’appello delle altre forze politiche, chiedendo a Regione di prendere posizione sulla vicenda che vede coinvolto il testimonial Zlatan Ibrahimovic, e di provvedere a rimuovere dalle pagine dell’istituzione regionale il video-spot con il calciatore, in qualità di testimonial”.