Undicimila lavoratori a
rischio licenziamento, senza contare l’indotto. Migliaia rimasti già
senza stipendio a marzo, o con pochi euro in busta paga. E, con le risorse finite, ormai – spiegano i
sindacati – a rischio è ormai l’operatività di
Alitalia. Così in migliaia di dipendenti si sono ritrovati di fronte alla sede del Ministero dello Sviluppo economico, a Roma, per protestare, bloccando Via Veneto in corteo, denunciando l’assenza di un progetto strutturale che possa permettere il rilancio della compagnia di bandiera. “
Ita è un progetto nato morto“, c’è chi ha rivendicato. Altri si sono scagliati contro i paletti messi dall’Ue: “Sta cercando di favorire Lufthansa e Air France e fare il funerale alla nostra compagnia”, hanno protestato i dipendenti di Alitalia. Attaccando pure Draghi e il suo governo: “Una compagnia aerea fondamentale per il Paese che si depaupera a favore di
Air France e
Lufthansa è una cosa incredibile. È inverosimile che non venga compreso dal governo, solo un esecutivo miope può farlo”. Altri insistono: “Da Draghi ci aspettavamo di più,
non accetteremo diktat e discriminazioni da Bruxelles“, in merito al presunto trattamento di favore concesso alle compagnie francesi e tedesche dalla commissaria
Margrethe Vestager, con cui invece il governo Draghi è in trattativa su cessione degli slot e ridimensionamento di flotta e personale per far decollare la nuova Ita.