L'annuncio dell'amministrazione guidata dal Partito democratico su Facebook: "Anche le azioni simboliche hanno la loro importanza e costituiscono un fondamentale punto di partenza per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti"
Il Comune di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, ha deciso di provare a usare “un linguaggio più inclusivo”. E così nelle comunicazioni ufficiali inizierà a utilizzare il simbolo fonetico schwa al posto dei plurali maschili universali. E ad esempio, invece di “tutti” scriverà “tuttə” usando la desinenza della ‘e’ rovesciata (ə), lo schwa, appunto: il simbolo, presente nell’alfabeto fonetico internazionale, viene proposto per superare il binarismo di genere e l’uso del maschile plurale. Lo schwa può essere un’alternativa ad altre soluzioni come l’uso dell’asterisco. Nell’ultimo anno, a rilanciare la proposta in Italia è stata la sociolinguista Vera Gheno nel suo libro Femminili singolari: “Dal punto di vista semantico può funzionare come genere indistinto, perché indica un suono che sta al centro del rettangolo delle vocali, quindi è neutro come pronuncia: la vocale media per eccellenza. Per questo, mi sembrava particolarmente adatto a indicare un genere indistinto”, scrive.
Da diverse settimane avete visto comparire in alcuni nostri post il simbolo presente…
Pubblicato da Città di Castelfranco Emilia su Domenica 11 aprile 2021
Ora, per la prima volta in Italia, a proporne l’uso in ambito istituzionale è stato il Comune amministrato dal Partito democratico. “Il rispetto e la valorizzazione delle differenze sono principi fondamentali della nostra comunità e il linguaggio che utilizziamo quotidianamente dovrebbe rispecchiare tali principi”, si legge nel post di annuncio pubblicato nei giorni scorsi. “Ecco perché vogliamo fare maggiore attenzione a come ci esprimiamo: il linguaggio infatti non è solo uno strumento per comunicare, ma anche per plasmare il modo in cui pensiamo, agiamo e viviamo le relazioni”. Questo, continua il posto, “non significa stravolgere la nostra lingua o le nostre abitudini, significa fare un esercizio di cura e attenzione verso tutte le persone, in modo che si sentano ugualmente rappresentate. E’ un passo importante verso uno dei nostri obiettivi: una società e una comunità inclusive, equa e coesa“.
L’annuncio ha sollevato anche alcune critiche tra gli utenti, tanto che l’amministrazione ha pubblicato un’ulteriore spiegazione: “Gentilissimǝ, grazie a tuttǝ per i vostri commenti e le vostre considerazioni. Un’iniziativa come quella che questa mattina abbiamo presentato in questo post ha senza dubbio un valore ‘simbolico’ e, se non accompagnata da azioni concrete e quotidiane, non sarà mai sufficiente a rendere la nostra comunità pienamente inclusiva”, ha detto il Comune, invitando a moderare i toni e a rispettare la policy della pagina. “È però evidente che, come in tanti altri ambiti, anche le azioni simboliche abbiano la loro importanza e costituiscano un fondamentale punto di partenza per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti”.