Euro 2020 riaprirà l’Italia a partire dagli stadi. Con il 25% di capienza promesso dalla sottosegretaria Valentina Vezzali alla Uefa, ci saranno all’Olimpico circa 17.500 persone. Così tante tutte insieme non se ne sono mai viste da quando è scoppiata la pandemia. Per questo nelle prossime settimane bisognerà capire soprattutto come sceglierle, farcele entrare (e uscire, il deflusso non è problema da meno), per rispettare le norme anti-Covid. Partendo però da un presupposto: stavolta saranno i protocolli degli esperti a doversi adattare alle presenze, non viceversa.
TAMPONI E LOTTERIA PER GUARDARE EURO 2020 – Ad oggi un protocollo non esiste: quello presentato dall’Uefa è stato ritenuto “irricevibile” dal Comitato tecnico scientifico (e il fatto che il via libera al 25% sia arrivato lo stesso subito fa capire come il Cts sia stato nei fatti scavalcato e si tratti di una scelta politica). Il documento Uefa era comunque datato febbraio, da considerarsi come una base di partenza. Alcune idee ci sono già. La prima questione è come selezionare i tifosi. Impossibile ammettere solo vaccinati, sia per questioni legali (sarebbe discriminatorio) che pratiche (a giugno ce ne saranno pochi fra i giovani). Dunque via libera a chi ha ricevuto il vaccino, a chi ha già avuto il Covid (con un test sierologico non anteriore a una certa data) oppure a chi ha l’esito negativo di un tampone rapido nelle 24-48 ore precedenti. Tutti documenti che andranno caricati su una piattaforma online, associati al biglietto per ridurre le code.
L’altro grande tema è proprio quello dei biglietti. Già tutti praticamente esauriti, solo che ne sono stati venduti circa 65mila, mentre con il 25% deciso dal governo ne entreranno 17mila: ce ne sono quasi 50mila di troppo. Guardare una partita dell’Europeo era già una lotteria, visto che il sistema prevedeva un sorteggio fra le richieste di acquisto, sempre superiori alla disponibilità. Lo sarà a maggior ragione con le capienze ridotte. La Uefa sta incentivando le rinunce, fra chi non è più certo di voler o poter andare allo stadio. Riguarda soprattutto chi aveva comprato il biglietto per una partita in un altro Paese: non ci saranno divieti per gli stranieri, ma ai tifosi si applicheranno le normali restrizioni di viaggio previste dai vari Stati. Solo Ungheria, Russia e Azerbaijan per ora hanno previsto esenzioni per i tifosi, gli obblighi di quarantena scoraggeranno la presenza degli stranieri, che rinunceranno quasi tutto. Più altri, per gli obbligo di tamponi o i rischi di assembramento. Fra quelli rimasti, che comunque dovrebbero essere ben di più dei 17mila posti disponibili, ci sarà un nuovo sorteggio, entro inizio maggio. Gli altri verranno rimborsati.
INGRESSI E ORARI SEPARATI – Poi Figc e Cts definiranno insieme le norme di ingresso. L’Olimpico verrà diviso in quattro macrosettori (le due tribune e le due curve), da ogni varco dovranno entrare e uscire solo 4mila persone. Ci saranno percorsi e probabilmente persino orari differenziati, per fasce: ad ogni tifoso verrà assegnato uno slot preciso di 30 minuti per entrare allo stadio. Così dovrebbero essere evitati gli assembramenti. Una volta dentro, fra steward e misuratori di temperatura dovrebbe essere più semplice tenere alla giusta distanza gli spettatori.
LA SERIE A TORNA ALLA CARICA – Il sì del governo a Euro 2020 ha però innescato una corsa alla riapertura generale. Di tutti i settori, a maggior ragione del pallone. Subito dopo l’annuncio, la Serie A è già tornata alla carica per riavere i suoi tifosi, chiedendone mille addirittura già ad aprile e il 25% per le ultime giornate. È previsto un incontro del presidente di Lega Paolo Dal Pino, col presidente della Figc Gabriele Gravina e la sottosegretaria Vezzali. Però qui l’orientamento del governo potrebbe essere più cauto. Un conto è aprire per quattro partite singole, che sono degli eventi a sé, in uno stadio come l’Olimpico. Un altro è farlo per il campionato, dove una sola giornata ha più match che tutto l’Europeo, in città e stadi diversi, anche più piccoli e meno attrezzati di Roma. Per questo almeno per il momento la Serie A potrebbe doversi accontentare dei simbolici mille spettatori, forse a partire da inizio maggio, al massimo qualcosa in più per le ultime giornate (o la finale di Coppa Italia), come prova generale dell’Europeo. Ma il processo sarà comunque irreversibile: da giugno tornano i tifosi.