“Riaprire a maggio? Credo che tocchi dare delle prospettive positive e favorevoli, però le riaperture sono possibili se i numeri te lo permettono. Non ha senso diversamente”. Così, a “L’aria che tira” (La7), Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, si esprime sulla richiesta di riaperture del centrodestra.
E, a riguardo, cita il primo ministro del Regno Unito: “Dare ragione a Boris Johnson mi risulta sempre un po’ difficile, ma ultimamente ha detto che i risultati della Gran Bretagna si devono a un durissimo lockdown prima ancora che alle vaccinazioni. E ha aggiunto che riaprendo, nonostante la grande quantità di vaccini fatti, inevitabilmente vedremo più contagi, ricoveri e morti e che la gente deve comprendere tutto questo”.
L’infettivologo sottolinea: “Noi invece siamo in una situazione in cui la campagna vaccinale è insufficiente con un crollo della fiducia della gente nei confronti di alcuni vaccini. Quindi, i risultati inglesi ancora ce li sogniamo. Abbiamo pure riaperto le scuole e ogni giorno si tira la coperta da una parte e dall’altra per le riaperture. Si può parlare di riaperture ragionate sui tempi e sui modi a maggio, purché si facciano le vaccinazioni”.
E chiosa: “È ora di avere anche un minimo di carota e non solo andare di bastone. Serve cioè un minimo di stimolo alle persone per andare a vaccinarsi, rimanendo prudenti e attenti fino a quando le cose stanno in questo modo. Abbiamo ancora in Italia circa mezzo milione di infettati riconosciuti e forse saranno anche il doppio. Di questa cosa dobbiamo tenere assolutamente conto. Ovviamente c’è ancora tanto da fare anche per gratificare quelli che si sono già vaccinati e che verosimilmente sono immuni”.