Guida in contromano per 30 chilometri con il cadavere di un 88enne sul sedile del navigatore. Se non l’avesse confermato la Bbc faremmo fatica a crederci. Il fatto bizzarro e alquanto macabro è accaduto in Catalogna. L’autista si stava dirigendo inizialmente verso la Francia giovedì scorso ed è arrivato al posto di frontiera di La Jonquère. Avvistata una pattuglia della polizia l’uomo ha fatto inversione a U e si è messo a guidare per 30 chilometri in contromano. È stata la polizia catalana a segnalare all’uomo di fermarsi, ma lui li ha ignorati fino a quando è uscito dall’autostrada per imboccare una strada locale dove poi, ironia della sorte, è finito coinvolto in un incidente nella città di Jafre.
Dalle ricevute dei pedaggi e dei biglietti del parcheggio trovati nell’auto sembrerebbe che l’autista ha accompagnato il suo partner deceduto in varie località prima di essere scoperto, comprese incursioni a Madrid, Vilafranca del Penedès e persino in Italia nonostante le restrizioni di viaggio a causa della pandemia. L’autista un 66enne che ha la doppia cittadinanza svizzera/spagnola e vive in Spagna, è ancora in stato di fermo e sottoposto ad interrogatorio dalla polizia. Secondo il giornale spagnolo La Vanguardia l’autista avrebbe spiegato alla polizia che il defunto era il suo compagno e che lo “amava molto”. Ma ha fornito ragioni contrastanti sul motivo per cui stava guidando sul lato sbagliato della strada. Il corpo, quindi, del “compagno”, aveva già iniziato a decomporsi, era coperto con una coperta e comunque gli era stata allacciata, per estremo scrupolo, la cintura di sicurezza.