Viaggi

Ripartire dal weekend, le idee di primavera restando vicino casa

Anche se le restrizioni in corso non termineranno prima del mese di aprile, possiamo iniziare a sognare qualche viaggio primaverile. Città d’arte, borghi collinari e splendide località in riva al mare sono l’idea di chi ha scelto il turismo di prossimità non come ripiego dell’ultimo momento, ma per vivere un’idea diversa – e affascinante – di viaggio consapevole.

Testo e Foto di S.Meconi - Alpitour World

Gli effetti della pandemia sul settore del turismo in Italia hanno imposto a viaggiatori e operatori di ripensare radicalmente l’approccio alle vacanze, lunghe o corte che siano. E proprio gli italiani sono stati i primi ad aver intuito le potenzialità di qualche giorno di meritato relax senza uscire dai confini del paese. Nel farlo, però, hanno capito finalmente che non c’è nulla che le spiagge sarde o siciliane hanno da invidiare agli atolli d’oltreoceano, e che le piccole città di provincia possono rivaleggiare con le grandi capitali europee in termini di proposta culturale.
Nel 2020 è emerso inoltre il rinnovato interesse che i viaggiatori hanno per i piccoli borghi e le realtà più piccole. A uscirne vincitori, in un certo senso, sono stati proprio quei comuni a vocazione culturale, marittima e montana. Una “scelta alternativa” che ha premiato, nei mesi estivi, anche destinazioni tradizionalmente poco considerate in un periodo dell’anno nel quale il mare ha sempre la meglio.
Certo, la stagione estiva appena trascorsa è stata sicuramente lontana da quella che possiamo definire la normalità. Eppure l’idea di viaggiare in Italia non sembra aver messo in discussione la voglia di vacanze.

L’Italia come non l’avete mai girata
Tra le proposte tutte made in Italy per (ri)scoprire il territorio c’è quella di Alpitour, che con ITParade propone nuove idee di viaggio con pacchetti di durata ridotta (da 2 a 4 giorni), perfetti per un weekend sicuro. Tour guidati tra grandi città e realtà di provincia del nostro Paese, ispirati alla voglia di ammirare e fare proprio il patrimonio storico, culturale, artistico, naturale ed enogastronomico italiano. Farlo in tutta sicurezza, con un occhio attento alle restrizioni e ai protocolli sanitari, per goderci una vacanza di prossimità ma senza rinunciare a nulla.
Centinaia di borghi dove la tipica accoglienza italiana ci fa sentire davvero come a casa, ma anche città d’arte da vivere con occhi (e mezzi) nuovi. Dalla città dei Sassi alla misteriosa, prima capitale d’Italia ecco come si mette in mostra un Bel Paese originale, insolito, per chi ha sempre voglia di novità.

Tre ruote e una città mitica: Matera in Ape Calessino
Quante volte, sfogliando un album di foto ricordi oppure scorrendo il feed di Instagram, avete visto un Ape Calessino tra vicoli e piazzette del Bel Paese? Questo mezzo a tre ruote della Piaggio fa parte dei nostri panorami italiani, è una presenza irrinunciabile che richiama alla mente suggestioni antiche: chissà quante volte ci sarete saliti sopra o l’avrete visto rifornire la bottega di fiducia. Ma avete mai pensato che possa essere un bel pezzo del vostro prossimo viaggio italiano?
Se la destinazione è Matera, questo pensiero diventa realtà. Nella Città dei Sassi, capitale europea della cultura 2019 e protagonista di tantissimi film, bisogna ridimensionare i propri sogni e adattarli a questo piccolo borgo scavato nella roccia. Stradine strette battute dal vento, luoghi apparentemente vicini ma inaccessibili e tutto il bello di camminare in una realtà che sembra uscita dal grande schermo. Oppure, affidarsi a una guida locale, che ci farà salire su un Ape riadattato a mezzo di trasporto, accompagnandoci per un’ora nella “Matera autentica”, quella che solo i suoi figli conoscono, ma che non vedono l’ora di trasmettere anche ai turisti. Per capire cosa c’è dietro quella città ricavata dal tufo, tra case bianche, piazze che si aprono quasi per caso e musei dove carpire una storia millenaria.

Umbria Gran Tour
Il polmone verde d’Italia è una regione che, la prima o la millesima volta che si visita, regala sempre le stesse incredibili emozioni. L’Umbria è così: quasi una ‘casa comune’ che ti abbraccia con le sue colline verdissime, ti accoglie dentro i suoi borghi splendidamente tenuti, ti rifocilla con una cucina densa di condimenti e di piacevoli richiami familiari.
Prendi ad esempio Assisi, la città di San Francesco: qui i viaggiatori vengono da tutto il mondo per carpire l’essenza spirituale, ma rimangono per i tanti monumenti che vengono messi in ombra dalla Basilica. E tutt’intorno al borgo assisano, i campi di lavanda a perdita d’occhio ti faranno sentire per un momento come se fossi catapultato nell’estate provenzale.
Natura e relax: questi gli ingredienti di una delle poche regioni italiane dove non c’è il mare. In compenso laghi, fiumi e cascate disegnano degli scenari mozzafiato, dal Trasimeno alle Marmore, da scoprire magari concedendosi un weekend on the road.
Prodotti genuini e artigianato inimitabile, dalle creazioni in legno d’ulivo a Spello alle ceramiche di Deruta, per un perfetto souvenir da mettere in valigia. Alla pari, certo, delle specialità di Norcia – all’insegna del ricordo e della rinascita – o del cioccolato di Perugia, che da qualche tempo è ormai la capitale italiana delle golosità. Insomma, l’Umbria è quella terra dove sentirsi a casa è facile, macinando chilometri ma trovando, a ogni tappa, l’atmosfera calda di un’accoglienza gentile.

Acquerello veneziano, una città a misura d’artista
Te ne accorgi quando getti il primo sguardo sul Canal Grande, uscendo dalla stazione di Santa Lucia; lo senti, fortissimo, quando la vedi dal punto più alto di Scala Contarini del Bovolo, a un tiro di schioppo dal Teatro La Fenice, ma così nascosta che farai fatica a trovarla. Ti attraversa, senza chiedere permesso, quando ti abbassi per scorgere il panorama dal Ponte dei Sospiri.
È lo spirito artistico di Venezia, la città più fotografabile (e fotografata) del mondo. Una destinazione che sembra essere stata realizzata col pennello, piuttosto che con mattoni e cemento, tanto è bella e indimenticabile negli occhi di chi la scopre. Occhi romantici, sognanti, come forse erano – più di tre secoli fa – quelli del Canaletto, uno dei suoi figli più celebri, che la ritrasse in decine di quadri.
E a vedere le opere del maestro, conservate nei musei italiani e di tutto il mondo, le differenze tra la Venezia del Settecento e quella del 2021 sono minime: certo, oggi ci sono botteghe di souvenir e qualche insegna in più, ma per il resto l’impressione che desta è sempre la stessa. Quella di un posto magico, un acquerello ricco di sfumature, le stesse che vengono impresse sulle maschere, uno dei suoi prodotti più celebri.
E non c’è modo migliore di portare con sé il ricordo veneziano se non quello di entrare in un antico laboratorio e, con rispetto, assistere – a volte, anche partecipare – a questo rito: la creazione della maschera in cartapesta e l’abbellimento con mani e mani di colori e dettagli. Perché Venezia è questo: un continuo dipingere, arricchire e valorizzare una materia apparentemente povera.

Torino: c’è del mistero all’ombra della Mole
Qualche anno fa, una fortunata serie tv con protagonista la bella Miriam Leone trascinò gli spettatori nelle atmosfere di una Torino insolita, tra ambientazioni tipicamente noir. Per chi la conosce bene, non è certo una sorpresa. Dietro la sua facciata più elegante, infatti, la prima capitale italiana nasconde un lato misterioso, a tratti anche esoterico.
L’hanno chiamata anche “città magica”, perché per ciascuno dei suoi monumenti e luoghi più celebri c’è associato un significato specifico. La Mole sarebbe un’antenna che trasmette energia positiva su tutti i suoi abitanti, la Gran Madre addirittura sembrerebbe ospitare il Sacro Graal, ovvero il calice dell’Ultima Cena di Gesù. Se si resta alla larga da Piazza Statuto, uno dei vertici del “triangolo del male” che unisce San Francisco e Londra, si potrà scoprire una città assolutamente diversa da quella che rientra nelle guide turistiche, ma non per questo meno interessante.
Non solo un weekend torinese, ma la sorpresa di una città che si alterna tra il noir e la magia, da vivere soprattutto dopo il tramonto, quando luci soffuse e ombre allungate rendono la città sabauda decisamente diversa da quella che immaginavamo.

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