Attacchi al ministro Speranza? Siamo stati tanto soli in questi mesi. Le critiche ci sono sempre state, ma queste vanno fatte in maniera costruttiva. Non credo che sia il momento di attaccare, ma di stare tutti uniti“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che si pronuncia anche sulle indagini avviate dalla procura di Bergamo sul piano pandemico italiano mai aggiornato dal 2006: “Se vi sono responsabilità, credo che vadano individuati nei singoli, che sicuramente non sono politici, ma tecnici e burocrati, gli stessi che io spesso ho attaccato. Io, Speranza e Zampa siamo arrivati al ministero della Salute nel settembre del 2019 e il piano pandemico non fatto è qualcosa di antecedente, né può essere indicata l’attuale gestione del ministero per questo o per altro”.

Sileri rincara: “Se c’è stato un problema su un report che prima è stato pubblicato e poi è scomparso, la responsabilità è del singolo, non certo di Speranza, Sileri o Zampa. Anzi, prima il piano pandemico non c’era. Adesso c’è. Non additerei quindi il ministero della Salute nella sua interezza. C’è stata una persona che non ha lavorato bene tra i burocrati, ma a fronte di quel singolo vi posso assicurare che dentro il ministero ci sono almeno 9 persone che dalla mattina alla sera si fanno il mazzo e portano avanti l’Italia – continua – Purtroppo, quando vi è una mela marcia, questa spesso rovina tutto il cesto di mele. Basta prenderla e toglierla dal cesto, così si va avanti. Lo dico a tutti: ci lascino lavorare. È stato un anno drammatico e stiamo lavorando a capofitto senza risparmiarci. Giuste le critiche, ma cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione”.

Il sottosegretario poi assicura che il temporaneo stop statunitense al vaccino Johnson & Johnson non inficia la campagna vaccinale italiana: “Innanzitutto, oltre alle 8 milioni di dosi di Pfizer, previste ad aprile, ne arriveranno altre dello stesso vaccino. Riguardo a Johnson & Johnson, il numero di dosi in arrivo ad aprile è 180mila, quindi si tratta di un numero basso rispetto al computo totale degli 8 milioni. In questo momento le dosi di Johnson & Johnson, non essendo in numero cospicuo per questa e per la prossima settimana, poco altereranno il piano vaccinale, visto che ne arriveranno di più da Pfizer – conclude – E’ chiaro che auspichiamo che Ema si pronunci presto e che le dosi di J&J vengano sbloccate il prima possibile. E’ verosimile che venga messo un limite di età similare a quello di Astrazeneca, dal momento che le complicanze si sono osservate in soggetti giovani. Ma si tratta di complicanze rarissime e sproporzionate rispetto al vantaggio che offre il vaccino, soprattutto per i soggetti sopra i 50-60 anni”.

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