Torna il pubblico negli stadi e nei palazzetti. E riparte anche il calcetto. Lo prevede uno schema di decreto che il Dipartimento Sport sottoporrà nei prossimi giorni al Consiglio dei ministri. Le aperture riguarderanno solo le regioni in area gialla. Sono ovviamente previste delle limitazioni. Stando a quanto si apprende da fonti governative, la proposta che approderà a Palazzo Chigi riguarda la possibilità di tornare, dal 26 aprile, a fare sport anche di contatto – dal calcetto alle partite di altre discipline – nelle regioni in zona gialla. Sempre nelle aree con minori contagi da sabato 1 maggio sarà consentito l’accesso del pubblico in impianti all’aperto fino a un massimo di 1.000 spettatori e al chiuso fino ad un massimo di 500 per tutti gli eventi sportivi agonistici e riconosciuti di preminente interesse nazionale dal Coni.
Tra due settimane, quindi, se i dati regionali lo consentiranno alcuni tifosi di Serie A potranno tornare a supportare le proprie squadre negli impianti sportivi. La novità riguarda anche alcuni importanti appuntamenti sportivi internazionali, programmati durante il prossimo mese. Dal 9 al 16 maggio, infatti, a Roma sono in programma gli Internazionali di Tennis, mentre a Verona si disputeranno le SuperFinals di volley. Entrambi gli eventi si svolgeranno con un po’ di pubblico, a patto che le Regioni in cui si svolge la manifestazione si trovi in area gialla. Lo stesso discorso vale anche per i playoff scudetto della Serie A di basket, che dovrebbero iniziare l’8 maggio.
Dal 15 maggio, come aveva spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi, sarà possibile andare nelle piscine all’aperto. Illustrando la road map per le riaperture, il premier ha parlato di un “rischio ragionato” che il governo si assume, dati alla mano, perché “si può guardare al futuro con prudente ottimismo e con fiducia”. Una risposta agli aperturisti del governo, ma anche al malcontento crescente nel Paese. L’ultimo giorno di stretta è quello della liberazione: dal 26 aprile si parte con una serie di ripartenze scaglionate, come chiedeva il centrodestra, sia pur con la consapevolezza di dover continuare a guardare l’andamento dei contagi e della campagna vaccinale.