Il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha firmato il decreto di nomina dei 29 commissari straordinari individuati dal precedente governo per la gestione di 57 opere pubbliche da velocizzare perché “da tempo bloccate a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative”. Per la maggior parte si tratta di dirigenti dell’Anas, di Rfi o dello stesso ministero. Per quanto riguarda le opere si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per 82,7 miliardi di euro (21,6 al Nord, 24,8 al Centro e 36,3 al Sud) finanziate, a legislazione vigente, per circa 33 miliardi. Il finanziamento sarà completato con risorse nazionali ed europee. Le infrastrutture ferroviarie hanno un valore di 60,8 miliardi, quelle stradali 10,9 , i presidi di pubblica sicurezza 528 milioni, le opere idriche 2,8 miliardi, le infrastrutture portuali 1,7 miliardi, la metropolitana 5,9 miliardi. Le ricadute occupazionali, stando alle slide del ministero, saranno forti a partire dal 2022 e in media verranno create di qui al 2030 68.400 unità di lavoro medie annue.
Tra le opere ferroviarie principali oggetto del commissariamento si segnalano le linee AV/AC Brescia-Verona-Padova, Napoli-Bari, Palermo-Catania-Messina; il potenziamento delle linee Orte-Falconara e Roma-Pescara, la chiusura dell’anello ferroviario di Roma, il potenziamento con caratteristiche di AV della direttrice Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia. Tra le opere stradali la SS Ionica 106, la E 78 Grosseto-Fano, la SS 4 Salaria e la SS 20 del Colle di Tenda, la SS 16 Adriatica e la SS 89 Garganica. I presidi di pubblica sicurezza verranno realizzati a Palermo, Catania, Reggio Calabria, Crotone, Napoli, Bologna, Genova e Milano. Gli altri interventi riguardano l’Acquedotto del Peschiera e numerose dighe in Sardegna, i porti di Genova, Livorno e Palermo.
Sulla base dei cronoprogrammi disponibili, nel corso del 2021 si prevede l’apertura di 20 cantieri, cui se ne aggiungeranno 50 nel 2022 e ulteriori 37 nel 2023. “È previsto che l’approvazione dei progetti da parte dei Commissari, d’intesa con i Presidenti delle regioni territorialmente competenti, sostituisca a effetto di legge ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori, salvo che per quelli relativi alla tutela ambientale e dei beni culturali e paesaggistici, per i quali è definita una specifica disciplina”, si legge nella nota del ministero.
“In due mesi abbiamo completato un processo che era fermo da tempo, ma ora occorre procedere velocemente all’attuazione dei cronoprogrammi e a tal fine intendo incontrare al più presto i commissari. Il ministero monitorerà trimestralmente la realizzazione delle diverse fasi, così da rimuovere tempestivamente eventuali ostacoli”, ha detto Giovannini. “Come annunciato in Parlamento proporrò nelle prossime settimane una nuova lista di opere da commissariare ma bisogna ricordare che il commissariamento è un atto straordinario”. Per questo “abbiamo elaborato una serie di interventi normativi e procedurali volti a ridefinire le regole esistenti per la realizzazione delle infrastrutture, a partire da quelle previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Commissione che abbiamo istituito alcune settimane fa con il ministro della pubblica amministrazione, Renato Brunetta ha completato i suoi lavori e le numerose proposte formulate per rendere più veloci i percorsi di tutte le opere pubbliche sono ora al vaglio dei competenti uffici”.