La sparatoria è avvenuta intorno alle 23 in una struttura della FedEx. "Ho visto un uomo con una sorta di fucile mitragliatore, un fucile automatico, che stava sparando all’esterno", ha dichiarato Jeremiah Miller, uno degli addetti del magazzino sopravvissuto all'attacco
È ancora un fucile automatico a provocare l’ennesima strage negli Stati Uniti. Questa volta a morire sono otto persone, mentre almeno altre nove sono rimaste ferite, dopo la sparatoria avvenuta ieri notte intorno alle 23 in un deposito della FedEx vicino all’aeroporto internazionale di Indianapolis. “Ho visto un uomo con una sorta di fucile mitragliatore, un fucile automatico, che stava sparando all’esterno”, ha dichiarato Jeremiah Miller, uno degli addetti del magazzino sopravvissuto all’attacco dell’uomo che dopo si è tolto la vita.
L’emittente locale che lo ha sentito ha intervistato anche un altro uomo, Parminder Singh, accorso dopo aver sentito la notizia della sparatoria nel magazzino dove lavora la nipote che “è rimasta ferita ad un braccio”: “Sta bene, ora è in ospedale”, ha assicurato spiegando che la donna stava salendo nella sua auto quando è iniziata la sparatoria all’esterno del magazzino. L’uomo ha detto che la nipote non conosceva l’aggressore. La polizia ha fatto sapere ai familiari dei dipendenti del magazzino che non sono ancora riusciti a mettersi in contatto con i propri cari di recarsi in un vicino hotel per aspettare aggiornamenti.
Timonthy Bouillat, un altro dipendente, ha spiegato che “all’ingresso dell’edificio ci sono metal detector e tornelli di sicurezza e i dipendenti devono usare il badge per entrare”, dicendo di non riuscire a capire come abbia fatto l’uomo armato ad accedere all’edificio. Bouillatt ha raccontato di essersi salvato perché era in pausa per la cena, in uno spazio esterno sul retro, quando ha sentito i proiettili che colpivano il metallo della struttura. Insieme a un collega è andato a vedere quello che stava succedendo e ha visto un uomo armato sulla porta dell’edificio. Il testimone ha poi aggiunto di aver visto un’altra persona, forse un altro dipendente, che andava nella sua auto per prendere una pistola. Ma poco dopo lo ha visto di nuovo, ma era a terra, probabilmente colpito dall’aggressore. “Sto cercando di assorbire quello che è successo senza andare nel panico – ha aggiunto – potevo essere io lì per terra e non rivedere mai più i miei ragazzi”.
Arrivate sul luogo della sparatoria, le forze dell’ordine hanno trovato i corpi di otto persone, oltre a quello dell’aggressore, come ha spiegato la portavoce del dipartimento di polizia della città, Genae Cook, aggiungendo che le persone rimaste ferite, tra cui una è grave, sono state trasportate negli ospedali locali. Il numero dei feriti è destinato comunque a salire dato che alcune persone rimaste coinvolte hanno raggiunto le strutture sanitarie a piedi.
“Non riteniamo – ha detto Cook – ci sia una minaccia attiva per la comunità in questo momento”. La FedEx, parlando della “tragica sparatoria nella nostra struttura FedEx Ground nei pressi dell’aeroporto di Indianapolis”, si è offerta di collaborare con le autorità e raccogliere maggiori informazioni sull’accaduto. “La sicurezza è la nostra priorità. I nostri pensieri vanno alle persone coinvolte”. Non è ancora chiaro il movente né se l’episodio sia legato a un atto dimostrativo o al terrorismo.
Dalla Casa Bianca, la portavoce Jen Psaki ha dichiarato: “Non possiamo permetterci di aspettare ad agire mentre vengono uccise persone innocenti”. Ha poi preannunciato una dichiarazione a breve del presidente Joe Biden che nelle ultime settimane ha lanciato un appello al Senato Usa per approvare due proposte di legge che aumentino il controllo sulla diffusione delle armi negli States. Proposte che, però, sono state duramente osteggiate dalla lobby delle armi Nra e dal Partito Repubblicano.