Per chi dovrà recuperare a causa delle lacune causate dalle lezioni intermittenti, conseguenza della pandemia, ci saranno i mesi di giugno e settembre a disposizione ma nessuno sarà obbligo di frequenza. Sul tavolo 150 milioni che serviranno per lo sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extra curriculare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento degli apprendimenti
Le scuole quest’estate resteranno aperte. Non si faranno lezioni di italiano o matematica ma nelle aule, nei cortili e nei giardini ci saranno attività laboratoriali legate alla musica, al teatro, alla danza, all’arte. E per chi dovrà recuperare a causa delle lacune causate da una scuola ad intermittenza, conseguenza della pandemia, ci saranno i mesi di giugno e settembre a disposizione ma nessuno sarà obbligo di frequenza.
L’idea avanzata dal presidente del Consiglio Mario Draghi di prolungare l’anno scolastico per recuperare le ore perse alla fine è naufragata, ma il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non ha mollato del tutto il progetto di aprire gli istituti anche a luglio e agosto. Nessun maestro e professore, per la gioia dei sindacati, sarà chiamato a far lezione con 30 gradi all’ombra. Tuttavia la task force – che ministro ha voluto insediare a viale Trastevere per studiare un “piano estate” – ha partorito un progetto che mette in sinergia il Terzo settore e la scuola. La bozza è ormai in via di definizione: mercoledì scorso i Comuni, le Province, le ministre Maria Stella Gelmini ed Elena Bonetti, la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali e lo stesso Bianchi si sono visti per mettere a punto l’organizzazione dei centri estivi a partire dall’8 giugno.
Il governo, infatti, ha scelto di intervenire su due binari: da una parte il sostegno delle attività messe in campo da Comuni e parrocchie e dall’altra l’apertura delle scuole. Quest’anno, ad esempio, le famiglie con un Isee sotto i 25mila euro potranno avere corsi sportivi gratuiti. Per quanto riguarda le scuole, invece, ci sono già sul tavolo 150 milioni che serviranno per lo sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extra curriculare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento degli apprendimenti.
Saranno i dirigenti scolastici con i loro docenti, tuttavia, a decidere se usare i mesi di giugno e settembre per realizzare delle attività di recupero in alcune discipline. Il ministero ha voluto puntare sull’autonomia delle scuole che meglio di ogni altra realtà conoscono le eventuali mancanze specifiche. Durante i primi giorni di maggio usciranno ufficialmente le linee guida elaborate dal ministero che puntano soprattutto sulla socialità, come ha più volte spiegato Bianchi. Lo stesso sottosegretario Rossano Sasso, intervenendo sul tema a TV2000, ha spiegato: “Quest’anno diamo la possibilità di tenere le nostre scuole e istituti aperti al servizio del territorio su base volontaria con il coinvolgimento di associazioni di volontariato – ha detto – È bello pensare che i ragazzi che non si possono permettere le vacanze in costosi villaggi turistici possano fare attività ludico-ricreative e culturali nella loro scuola visto che ne sono stati privati per molte settimane”.