Una mina nascosta all’interno dell’esecutivo. Il rinvio a giudizio di Matteo Salvini per il caso Open arms può cambiare le strategie del leader della Lega. E in un certo senso può essere un imprevisto per l’ampia maggioranza di Mario Draghi. Già nelle scorse settimane il Carroccio ha più volte bersagliato il governo chiedendo di riaprire. E ora che il premier ha varato una road map per la ripartenza a partire dal 26 aprile, provocando le critiche di molti virologi e medici (per Massimo Galli sul Covid Draghi “non ne ha azzeccata una”) Salvini non si accontenta. E torna subito a chiedere nuove riaperture, ignorando dunque le allerte degli scienziati. E creando nuovi fronti sui quali rischia di destabilizzare la maggioranza. Lo fa con un’intervista al Corriere della Sera, nel day after del rinvio a giudizio di Palermo per il sequestro dei 147 migranti a bordo della Open Arms. “In me prevale la soddisfazione per le riaperture, Ma il rinvio a giudizio, detto che non mi toglie il sonno, è frustrante e molto pericoloso perché crea un precedente”, dice l’ex ministro dell’Interno. Che rilancia subito: “Chiedo di estendere le riaperture dei locali anche al chiuso e l’eliminazione del coprifuoco alle 22. Entro la metà di maggio. Bisogna ritornare alla normalità, con buona pace di alcuni sciagurati del Pd, come l’ex ministro Boccia (che querelerò visto che dice che io nego il Covid)”, dice annunciando praticamente una denuncia per quello che è in questo momento uno dei big di un partito che sta al governo con la Lega. Le parole dell’ex ministro dell’Interno fissano dunque la nuova posta in gioco, proprio nel giorno in cui il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri su La Stampa dice che “i numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni. Portare l’R0 di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo“.
Ieri era stata Italia viva ad andare oltre il “rischio calcolato” di Draghi e chiedere di riaprire da maggio anche le piscine e le palestre al coperto. E infatti proprio ai renziani si rivolge Salvini per quella che sembra un’altra provocazione per gli equilibri della maggioranza. “Invito le altre forze di centrodestra a chiedere, d’intesa con Renzi, la commissione d’inchiesta sulla pandemia che ci aiuterà a far luce sulle responsabilità, comprese quelle di Speranza. Su questa i numeri ci sono”, dice. Formalizzando un asse col leader d’Italia viva, dopo aver spiegato che invece non voterà la mozione di sfiducia per il ministro della Salute, annunciata da Fratelli d’Italia. “Le mozioni di sfiducia rafforzano chi le subisce”, sostiene Salvini che rilancia gli attacchi per l’esponente di Leu: “Da chi riveste il suo incarico mi aspetto scelte scientifiche, tecniche, oggettive. Non valutazioni politiche”, insiste.
Anche la notizia del rinvio a giudizio per il caso Open Arms diventa pretesto per piantare ostacoli sul percorso della maggioranza. Salvini, infatti, attacca la magistratura, l’ex premier Giuseppe Conte e l’attuale ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. “Si usa il tribunale per fare politica. Il disegno Palamara sta prendendo forma. Qui non ci sono reati. C’è un atto politico preso da un intero governo. Contrastare gli scafisti, difendere i confini non sono reati. Ho difeso gli interessi del mio Paese o il mio interesse personale?”, sostiene più volte. E siccome la sua avvocata, l’ex ministra Giulia Bongiorno, ha annunciato che chiamerà a testimoniare sia Conte che Danilo Toninelli, Salvini butta lì una frase sospesa: “Sì, ma ci vuol poco a cambiare ruolo …”. Sull’ex premier e l’ex ministro dei Trasporti, il leader della Lega ripete quanto ha detto già in precedenti occasioni: “Hanno cambiato idea per convenienza politica, rinnegando sé stessi e le loro scelte”.
Il giornalista del Corriere gli fa notare che il processo comincerà il 15 settembre, in piena campagna elettorale per le amministrative: un palcoscenico ottimo per la campagna elettorale. Il leader della Lega, allora, ripesca la vecchia narrazione berlusconiana – citando proprio Berlusconi – della sinistra che vuole sconfiggere l’avversario per via giudiziaria: “Silvio ha dovuto affrontare 80 processi, io per ora solo 5-6 … Ma è evidente che la sinistra vuole vincere in tribunale le elezioni che perde nelle urne. In nessun Paese al mondo si mandano un processo gli avversari politici”. E visto che ha citato il leader di Forza Italia, Salvini attacca a testa bassa pure la magistratura. “In Italia – dice – si fanno tante inchieste che poi finiscono nel nulla. Come quelle che hanno riguardato grandi società come Eni e Finmeccanica. Difendere gli interessi dell’Italia significa anche difendere le aziende italiane. Ma ricordo che gli italiani hanno votato per la responsabilità civile dei giudici. Che fine ha fatto?”. Il riferimento è evidentemente per il processo di Milano sulla presunta maxi tangente Eni in Nigeria: quella però non è un’inchiesta finita nel nulla, cioè nell’archiviazione, ma un processo che è semplicemente finito con l’assoluzione.
Più o meno come potrebbe finire a lui, che dovrà affrontare un processo per sequestro di persona. A questo proposito un altro fronte che Salvini apre all’interno del governo è legato all’episodio che lo ha fatto finire davanti a un giudice: la gestione dei migranti. “I numeri parlano chiaro. Quest ‘anno gli sbarchi sono triplicati. E mentre nei tre episodi che mi sono stati contestati non è mai morto nessuno, con lei ci sono stati morti, incendi, naufragi”, sostiene l’ex ministro dell’Interno che si rivolge a Lamorgese. Annunciando che la questione sbarchi sarà il prossimo argomento che rischia di dividere l’esecutivo: “In questo momento la priorità assoluta è la campagna di vaccinazione e la ripresa dell’economia. Ma quest ‘estate, quando spero tutto sarà superato, non saranno più tollerati gli sbarchi di clandestini sulle nostre coste. L’ho già detto a Draghi”. Cosa ha detto a Draghi? “Gli ho chiesto di organizzare un incontro a tre per un chiarimento. Lo dico chiaro: bisogna cambiare registro”.