Real Madrid, Barcelona, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal, Chelsea, Juventus, Milan e Inter a un passo dal provocare la più grande crisi 'politica' del calcio mondiale: a ore potrebbe arrivare l'annuncio della nuova lega 'privata'. Accordo da 6 miliardi di dollari con JpMorgan per finanziare il progetto. Uefa, federazioni e leghe sul piede di guerra: "Chi aderisce fuori dalle competizioni nazionali, i loro tesserati non potranno essere convocati in Nazionale"
Dodici club europei sono pronti allo strappo con la Uefa. La Super League di calcio potrebbe essere annunciata ad ore, poco prima della presentazione da parte della Uefa del nuovo format della Champions League. I 12 “fondatori” della nuova competizione sono, secondo il Financial Times, Real Madrid, Barcelona, Manchester United, Manchester City, Liverpool, Arsenal, Chelsea, Juventus, Milan e Inter. Nella lista non compaiono club francesi né tedeschi, come Psg e Bayern Monaco, attualmente tra le società più ricche e competitive del calcio mondiale. La mossa ha provocato l’immediata reazione della Uefa che – insieme a federazioni nazionali, Premier League, Liga spagnola, Lega Serie A – ha diffuso un comunicato al vetriolo ventilando l’ipotesi di un’esclusione da tutte le competizioni dei club ‘secessionisti’ e la possibilità che i loro tesserati vengano dichiarati non convocabili in Nazionale.
Secondo quanto scrive il quotidiano londinese i 12 club coinvolti avrebbero raggiunto un accordo con la banca statunitense JpMorgan che metterebbe a disposizione 6 miliardi di dollari (5 miliardi di euro) per finanziare il progetto. La banca ha rifiutato di commentare la notizia. Tra diritti televisivi e sponsorizzazioni il nuovo torneo potrebbe generare introiti stimati in 4 miliardi di euro l’anno. Le 20 squadre partecipanti riceverebbero un assegno di 264 milioni di euro l’anno. Ai 12 membri fondatori – che, nella loro idea, continueranno a giocare le competizioni nazionali come Liga, Premier League e Serie A – andrebbero tra i 100 e i 350 milioni ciascuno.
La competizione – che sarebbe la novità più dirompente nella storia del calcio mondiale – avvicinerebbe il calcio europeo a un format simile a quella delle maggiori leghe statunitensi, dalla Nba alla Nfl. E replicherebbe, con un impatto assai più rumoroso, quanto già avvenuto nel basket del Vecchio Continente con la creazione della Euroleague. I 12 club fondatori infatti finirebbero per avere la partecipazione garantita con una sorta di licenzia pluriennale, avendo la certezza di introiti importanti per più stagioni provando così a programmare in maniera diversa la gestione finanziaria e, di conseguenza, anche quella sportiva. A loro – secondo le indiscrezioni – si aggiungerebbero altri 3 club “garantiti” e cinque che avrebbero possibilità di accesso attraverso i risultati nelle competizioni nazionali.
La Uefa, la Federcalcio inglese e la Premier League, la Federcalcio spagnola e la Liga, la Figc e la Lega Serie A hanno diffuso una nota pesantissima per rispondere all’ipotesi di un annuncio imminente: “Se ciò dovesse accadere, ci teniamo a ribadire che resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà”, scrivono le maggiori federazioni e leghe europee. La minaccia è pesantissima: “Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi, non può essere altrimenti”.
Ai club che dovessero aderire alla Super League, si legge nella nota, “sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali”. Nella nota la Uefa ringrazia quindi “quei club di altri Paesi, in particolare i club francesi e tedeschi, che si sono rifiutati di iscriversi” e viene chiesto “a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato”.