Il composto sviluppato dai ricercatori di Oxford, al centro di una intensa attività scientifica per il possibile nesso con rare trombosi, è raccomandato per gli over 60, ma l'utilizzo per la fascia più giovane della popolazione non è vietato
Il vaccino Astrazeneca è raccomandato dall’Agenzia italiana del farmaco per gli over 60, quindi non c’è nessun divieto alla somministrazione per chi – nella fascia più giovane della popolazione – volesse essere immunizzato con il composto sviluppato dai ricercatori dell’Università di Oxford. Ebbene dopo il Lazio anche la Campania – secondo quanto riporta Il Mattino – apre o all’ipotesi di somministrare il vaccino ai volontari appunto. Una scelta che servirebbe anche per arginare il numero di coloro che rifiutano il vaccino dopo l’ipotesi al vaglio della comunità scientifica che possa indurre rare trombosi.
Ad oggi sono state distribuite 4.157.600 dosi di vaccino. Astrazeneca, il cui contratto potrebbe non essere rinnovato a causa dei ritardi sulle consegne, in questo trimestre dovrebbe consegnarne altri dieci milioni per un totale 40 nel 2021. Quindi il rischio è che le dosi – con ancora un altissimo numero di morti – vadano al macero. Quindi l’ipotesi che le iniezioni vengano fatte a chi sceglie il vaccino e e che probabilmente dovrebbero aspettare qualche settimana in più di una possibile data del prossimo maggio.
Comunque vale la pena ricordare che nell’arco di tre mesi, dal 27 dicembre 2020 al 26 marzo 2021, in Italia sono stati segnalati 100 casi di decesso correlati temporalmente alle vaccinazioni anti-Covid con uno dei tre vaccini finora disponibili, ovvero quelli di Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Solo per uno di questi casi è stata però al momento provata una correlazione diretta con l’immunizzazione e si tratta si quello prodotto da Pfizer: un 79enne con patologie pregresse. Nel terzo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid 19 di Aifa, ovviamente non sono registrati i casi sospetti che non sono stati ancora analizzati. In questo arco temporale, sono 76 i decessi segnalati dopo la vaccinazione con Pfizer (che è il vaccino più somministrato, ndr), 12 con il vaccino Moderna e 12 con quello AstraZeneca. Il tasso generale di segnalazione per i decessi è pari a 1,1 casi ogni 100mila dosi di vaccino somministrate. In particolare, per il vaccino Pfizer-Comirnaty è pari a 1,1 su 100mila dosi, per Moderna è di 2,8 e per il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca è pari a 0,7.