Doppia sanzione per un gruppo di commensali riunitisi nella sede della Comunità Montana di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia: gli avventori sono stati sorpresi in venti a tavola, con portate a base di cacciagione proibita. Secondo quanto riportato dal sito Bresciaoggi, venerdì i carabinieri della forestale si sono presentati davanti alla porta dell’ente probabilmente su segnalazione di alcuni vicini, insospettiti dal continuo via vai. All’interno della struttura hanno infatti trovato 23 persone, tra cui funzionari e dirigenti della Comunità, pronte a mangiare lo spiedino bresciano, un piatto a base di carne con manzo, maiale, pollo, coniglio, selvaggina e uccellini.

La seconda sanzione è scattata proprio per quest’ultimo alimento. Infatti, dal 2014 la caccia ad alcuni volatili è proibita, tra questi ci sono proprio allodole, tordi, beccafichi o fringuelli che sarebbero stati trovati nei piatti dei partecipanti al pranzo.

Massimo Ottelli, presidente della Comunità Montana, sul giornale bresciano ha commentato la vicenda: “Non ne sapevo nulla, naturalmente le forze dell’ordine faranno il loro percorso. Mi risulta che non sia stato rilevato alcun assembramento viste le capacità della sala”. Dura la risposta della Lega per l’abolizione della caccia che con una nota ha condannato l’accaduto: “Troviamo difficile non scadere verbalmente commentando la vicenda. La sala di un ente comprensoriale ridotta a una volgare osteria in cui non solo si violano le norme sul distanziamento sociale, ma si mangiano anche uccelli. Se questo è il livello del personale tecnico e dei dirigenti della ‘Casa comune della Valtrompia’ come si può sperare che i semplici cittadini rispettino le regole e prima ancora la decenza?”. Tra i beni sequestrati anche una cinquantina di uccellini già cotti.

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