Dopo il primo Gran Premio della stagione, non avevo voluto esprimere ancora giudizi sulle prestazioni viste in pista delle macchine delle varie squadre ma, dopo questo entusiasmante gp dell’Emilia Romagna – seconda prova del calendario – si può invece cominciare a tirare qualche conclusione.
Alcuni elementi validi, seppur pochi, si possono cominciare a raccogliere. Certamente la prova di Imola, visto il meteo e la pioggia, non fornisce riferimenti assoluti ma sono sufficienti, insieme a quelli raccolti in Bahrain per cominciare ad abbozzare una scala di valori.
La più sorprendente è stata sicuramente la Red Bull o forse il più sorprendente è stato Verstappen… E sì, la vera Red Bull è quella di Perez o quella dell’olandese?
Il motore Honda sicuramente è migliorato; così tanto da portare Verstappen alla lotta per la vittoria in entrambi i Gran Premi? Forse c’è dell’altro sulla RB16B e si nasconde sotto quell’assetto rake tanto amato ed esasperato da Newey, che con il taglio al fondo imposto dal nuovo regolamento, ha trovato un vantaggio tangibile mentre ha sfavorito che, come la Mercedes, utilizzava assetti meno picchiati.
La Mercedes si conferma sempre fortissima, anche se, per i motivi già detti, sembra meno efficace dello scorso anno. Resta dotata di un motore eccezionale, e si evidenzia ogni volta che Hamilton ha dovuto spingere sul gas richiedendo tutti i cavalli disponibili. Vantaggio motoristico indiscusso e conservato mentre probabilmente ha subito un sorpasso in ambito aerodinamico e telaistico da parte proprio della Red Bull.
Un mondiale questo che appare sempre più “fratturato”. Dove a primeggiare, e con distacco, c’è solo Mercedes e Red Bull, poi dopo più staccati tutti gli altri. A seguirli infatti il duo McLaren Ferrari in lotta fra loro per aggiudicarsi la terza piazza del mondiale. La squadra inglese con l’impiego del motore Mercedes ed alcune deroghe che gli hanno consentito modifiche strutturali alla vettura sembra decisamente in crescita. Come lo è d’altronde la Ferrari, che peggio, o come l’anno scorso, di certo non poteva fare.
Gli inglesi di certo possono contare sul motore Mercedes, il più performante del lotto, mentre la rossa forse ancora non ha quella potenza che molti preannunciavano con titoloni durante la pausa invernale. Aerodinamicamente passi avanti ne sono stati fatti ed evidentemente che sono stati individuati gli errori compiuti sulla vettura della passata stagione ma forse questo non basterà a fermare la McLaren che sicuramente può contare e sviluppare una macchina più “giovane” e non a fine sviluppo come quella, in parte, di Maranello.