E’ arrivata l’ufficialità: le strade Jose Mourinho e il Tottenham sono arrivate ad un bivio. Lo special One non è il più tecnico degli Spurs, settimi in classifica a cinque punti dalla zona Champions e fuori dall’Europa League per mano della Dinamo Zagabria. Troppo poco per giustificare i 17,5milioni di euro all’anno che l’ex tecnico dell’Inter incassa ogni anno, stipendio più alto al mondo alle spalle di Pep Guardiola. E dire che l’immagine del tecnico di Setubal sembrava una di quelle perfette per sponsorizzare la SuperLeague, il nuovo progetto calcistico che sta terremotando il mondo del calcio. E del quale fa parte anche il Tottenham.
E invece no. Per Mourinho è stato fatale il pareggio di ieri contro l’Everton di Carlo Ancelotti: a Liverpool è finita 2-2 grazie alle doppiette di Kane e Sigurdsson. “Il club può oggi annunciare che José Mourinho e il suo staff tecnico Joao Sacramento, Nuno Santos, Carlos Lalin e Giovanni Cerra sono stati sollevati dai loro compiti”. La panchina del Tottenham dovrebbe essere ora affidata fino al termine della stagione all’allenatore dell’Under 23, Ryan Mason.
In questi minuti sono arrivate anche le parole del presidente del Tottenham Daniel Levy: “Josè – ha detto – il suo staff sono stati con noi in uno dei momenti più difficili del club. Josè è un vero professionista che ha mostrato un’enorme capacità di recupero durante la pandemia. A livello personale mi è piaciuto lavorare con lui e mi dispiace che le cose non siano andate come avevamo previsto. Sarà sempre il benvenuto qui e vogliamo ringraziare lui e il suo staff per il loro contributo”.