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Crisanti a La7: “Non ci sono i numeri per riaprire, a differenza dell’Inghilterra. Chiediamoci quale governo abbia più rispetto per la salute”

Io ho bocciato Draghi senza appello? Lui fa l’economista, mica il microbiologo. Non mi azzardo assolutamente a dire cose che esulano dal mio campo. Dico solo che non ci sono i numeri per riaprire in sicurezza senza che riparta la catena di trasmissione”. Così a “L’aria che tira” (La7) Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell’università di Padova, commenta le riaperture annunciate dal presidente del Consiglio Mario Draghi, citando il caso cileno: “Lo scenario che dobbiamo assolutamente evitare è quello avvenuto in Cile: qui è stato vaccinato il 70% della popolazione con il Sinovak, che ha un’efficacia del 60%. Nel Cile, con una protezione media della popolazione pari a circa il 40%, dopo che hanno riaperto gradualmente, nel giro di 2 mesi si sono ritrovati devastati da un’ondata piena anche di varianti resistenti ai vaccini. E noi in Italia stiamo per riaprire col 12% della protezione media della popolazione”.

Il virologo menziona il caso inglese e le proteste dei ristoratori italiani: “Da lunedì scorso l’Inghilterra ha allentato le misure di restrizione ed è entrata in una situazione simile a quella in cui entreremo noi lunedì 26 aprile, con la differenza che l’Inghilterra ha 30 morti e 2mila casi al giorno, oltre che il 70% della popolazione vaccinata. Facciamoci una domanda: quale governo ha più rispetto per la salute? Perché i ristoratori e i gestori dei pub inglesi non si lamentano? Perché hanno ricevuto soldi e ristori. In Italia, quindi, si analizzino quanti soldi i ristoratori hanno avuto rispetto al fatturato e ai dipendenti. Io – conclude – sarei stato contentissimo se ai ristoratori italiani avessero dato tutti i soldi che meritano. È giusto che il titolare di un’attività, di fronte a una catastrofe naturale, sia protetto e tutelato, così come avviene in caso dei un terremoto. Questa è una catastrofe che colpisce tutta la società, quindi è giusto che i contribuenti dimostrino solidarietà per le persone svantaggiate. Però è altrettanto giusto che le persone svantaggiate abbiano rispetto per la salute di tutti“.