Oggi il presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari, esponente del Carroccio, ha chiesto che a questo punto si riuniscano i capigruppo della maggioranza per decidere su quali provvedimenti procedere. Una decisione contestata dai giallorossi, che ricordano che da Regolamento, non essendoci l’unanimità nell’Ufficio di presidenza, è la commissione che deve decidere sul calendario
Ennesimo nulla di fatto nell’Ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato, che doveva decidere la calendarizzazione del ddl Zan collegato con altri disegni di legge contro l’omotransfobia. Oggi il presidente, Andrea Ostellari, esponente della Lega, ha chiesto che a questo punto si riuniscano i capigruppo della maggioranza per decidere su quali provvedimenti procedere. Una decisione contestata da Pd e M5s, che ricordano che da Regolamento, non essendoci l’unanimità nell’Ufficio di presidenza, è la commissione che deve decidere sul calendario.
“Prendo atto della spaccatura tra i rappresentanti dei gruppi di maggioranza in commissione”, ha detto Ostellari, “e segnalo come questa renda impossibile procedere serenamente con i lavori. Per questo chiedo un confronto tra i presidenti dei Gruppi di maggioranza, per decidere su quali provvedimenti ci sia accordo per procedere. Avveniva con il Conte 1 e con il Conte 2. La sede migliore è certamente la Conferenza dei Capigruppo, la mia è una richiesta a tutela della maggioranza di governo nata per contrastare l’emergenza sanitaria”. Secondo il leghista, “disegni divisivi come il ddl Zan non possono rallentare l’agenda della maggioranza. Se c’è l’urgenza di intervenire a tutela delle vittime di violenza, al di là degli orientamenti sessuali di ciascuno, inasprendo le pene per i reati contro la persona, la Lega c’è. Ma le battaglie di bandiera sono inaccettabili in questa fase delicata di rilancio del nostro Paese”.
Protestano invece Pd e 5 stelle. “Ostellari dimostra di non essere super partes, avallando le richieste della Lega e non quelle della maggioranza della Commissione. Il Senato è in ostaggio di una minoranza che di fatto impedisce l’esame di una legge sostenuta da una maggioranza parlamentare. Vergogna! #DDLZan”, ha scritto su Twitter il deputato dem Alessandro Zan che dà il nome alla legge. Critiche anche dai 5 stelle: “Il presidente della commissione Ostellari ha travalicato all’interno del Regolamento, perchè ha tolto alla commissione il potere di decidere cosa debba discutere, ha esautorato la commissione”, ha detto la 5 stelle Alessandra Maiorino al termine dell’Ufficio di presidenza della commissione Giustizia del Senato. “La Lega sta ponendo in modo strumentale la questione della coesione del governo e della maggioranza, schiacciando la politica e le differenze. Basti pensare che ha presentato 245mila emendamenti sulla proposta di legge per introdurre il diritto alla tutela ambientale in Costituzione”. Infine la senatrice dem Monica Cirinnà ha ribadito: “In assenza di qualunque aggancio al Regolamento del Senato, il presidente Ostellari ha forzato nuovamente la mano sulla calendarizzazione del ddl Zan, questa volta appellandosi addirittura ai presidenti dei gruppi parlamentari della maggioranza che sostiene il governo”.