Gli alleati di governo hanno condannato le frasi del garante del Movimento. E aumentano le voci di chi chiede all'ex presidente del Consiglio (e neo leader 5 stelle) di prendere posizione. Fedeli: "Dica da che parte sta"
Le parole di Beppe Grillo, pronunciate nel video in difesa del figlio Ciro accusato di stupro di gruppo, hanno aperto nuove tensioni anche nella coalizione Pd-M5s. I democratici infatti, non solo hanno condannato le dichiarazioni del garante del Movimento, ma ora chiedono che a prendere posizione sia anche il neo leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. “Le parole di Grillo sono inaccettabili, tutta la solidarietà alla ragazza denigrata”, ha scritto su Twitter il vicesegretario dem Peppe Provenzano. “Il M5s acceleri la sua transizione e con la guida di Conte abbracci sempre e comunque garanzie e principi dello Stato di diritto, quel video è semplicemente inconcepibile e da condannare”. Poco prima il segretario Enrico Letta aveva espresso la sua opinione, parlando con Repubblica: “Parole inaccettabili”, ha detto.
Per la senatrice dem Valeria Fedeli non basta condannare le parole di Grillo, ma serve l’intervento dell’ex premier: “Se sul video di Grillo le dichiarazioni di alcuni esponenti del M5s indignano, il silenzio di Giuseppe Conte preoccupa molto. L’ex premier dica in modo trasparente da che parte sta: con chi denuncia uno stupro o con chi attacca le vittime?“, ha scritto su Twitter. Poco dopo l’ex capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci ha rilanciato: “Aspetto con impazienza le parole che dovrà dire il leader in pectore del M5s Giuseppe Conte in merito all’incredibile video del garante. Dopo le parole dell’ex comico, servono chiarimenti urgenti come minimo sulla giustizia e sulla responsabilità della politica. Il perdurare di questo silenzio renderebbe qualsiasi alleanza privilegiata molto più difficile”.
In mattinata aveva parlato la vicesegretaria Irene Tinagli: “Le parole di Grillo sono inaccettabili e vergognose”, ha scritto. “Solidarietà alla ragazza, alla famiglia e alle vittime di ogni violenza. Non importa quando denunciate, cosa avevate fatto o indossato: non siete né complici né colpevoli. La politica deve sempre affermare questo principio”. Mentre l’ex segretario Nicola Zingaretti ha dichiarato: “Grillo? Un bruttissimo modo, purtroppo, per affrontare un tema privato”.
Intanto anche dal fronte M5s si sono fatte sentire alcune voci critiche. “Voglio molto bene a Beppe Grillo e mi sento di esprimere solidarietà e vicinanza alla sua e a tutte le famiglie coinvolte in questa vicenda”, ha scritto su Facebook la deputata Vittoria Baldino. “Non so cosa l’abbia spinto a fare quel video, in cui ho visto tutta la debolezza e il cuore di un padre che crede nell’innocenza del proprio figlio, ma ritengo che sia stato un errore: quando sei un personaggio pubblico, soprattutto quando sei impegnato in politica, ogni parola ha un peso specifico maggiore, specie quando si parla di temi così delicati come quelli della violenza di genere sul quale il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto facendo approvare anche una legge, il Codice Rosso, che ha segnato un punto di svolta importante per la tutela delle donne e dei bambini vittime di violenza”. E ancora: “Il messaggio che risulta dalle parole di Beppe è sbagliato” continua Baldino secondo la quale la “veridicità di un’accusa non si misura dal tempo intercorso dal fatto alla data della denuncia”.