La Procura di Perugia ha notificato l'avviso di conclusione indagini all’ex rettrice dell'università per stranieri del capoluogo umbro, Giuliana Grego Bolli, all’allora direttore generale, Simone Olivieri, alla professoressa Stefania Spina e all’avvocato Maria Cesarina Turco con le accuse a vario titolo di falsità ideologica e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio
Sono quattro le persone che rischiano di finire a processo nell’inchiesta sull’esame farsa del calciatore ex Barcellona, Luis Suarez, che avrebbe permesso il suo passaggio tra le fila della Juventus. La Procura di Perugia ha infatti notificato l’avviso di conclusione indagini all’ex rettrice dell’università per stranieri del capoluogo umbro, Giuliana Grego Bolli, all’allora direttore generale, Simone Olivieri, alla professoressa Stefania Spina e all’avvocato Maria Cesarina Turco con le accuse a vario titolo di falsità ideologica e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.
È solo Turco, tra le persone indagate, a poter essere direttamente collegata alla società bianconera, indicata nelle carte come “legale incaricato dalla società Juventus football club spa” ed accusata di essere stata “concorrente morale e istigatrice” in relazione al reato di falsità ideologica. Insieme a Grego Bolli, Spina, Olivieri e Lorenzo Rocca (che ha già patteggiato) è accusata di avere attestato falsamente che l’istituzione della sessione d’esame per la certificazione della conoscenza dell’italiano, straordinaria, tenutasi il 17 settembre “era motivata da esigenze logistiche (connesse all’occupazione delle aule) e di sicurezza (connesse alla necessità di evitare assembramenti in relazione all’emergenza Covid), quando invece veniva istituita ‘ad personam’ solo per consentire al calciatore Suarez Diaz Luis Alberto di ottenere, nei tempi richiesti dalla società sportiva Juventus e all’esito di una fittizia procedura d’esame” l’attestato, si legge nelle carte dei pm.
La certificazione linguistica era infatti necessaria per ottenere la cittadinanza italiana che avrebbe permesso al club di Andrea Agnelli di tesserare il bomber uruguaiano, visto che non erano disponibili ulteriori slot riservati agli extracomunitari. Nel corso delle indagini, la procura di Perugia, che ha coordinato l’attività della Guardia di Finanza, ha ascoltato come testimoni anche lo stesso Suarez e il presidente della Agnelli.