Sbagliavano volutamente l'utilizzo degli under per perdere le partite, condizionavano il risultato per vincere con le puntate: nei guai Licata, Troina, Rotonda, Acireale, Marsala, Marina di Ragusa, San Tommaso, Corigliano e Olympic Rossanese, tutte appartenenti del Girone I della quarta serie nazionale di calcio. Indagano la procura della Figc e quella di Enna
False sviste nel calcolo dei giocatori “under” in campo per regalare i tre punti e intanto combinare il risultato delle partite guadagnando con le scommesse. Parte da questa partita falsata, Troina-Rotonda, l’inchiesta che sta turbando il mondo del calcio dilettantistico, facendolo ripiombare di nuovo nel giro delle scommesse. Nove partite della scorsa stagione sono sotto l’occhio della Procura federale della Federcalcio che ha chiuso le indagini su un presunto illecito sportivo che coinvolge squadre siciliane e calabresi che hanno disputato la stagione del Girone I della Serie D 2019-2020 e quella precedente. Nello specifico, stando alle indagini, tesserati (dirigenti, tecnici, calciatori) avrebbero alterato i risultati delle partite con il fine di guadagnare illecitamente con le scommesse o di guadagnare punti per la classifica.
Le società coinvolte sono in maggioranza siciliane: Licata, Troina, Rotonda, Acireale, Marsala, Marina di Ragusa e San Tommaso ma ci sono anche due squadre calabresi, Corigliano e Olympic Rossanese. In una gara è coinvolto anche il Palermo, società che però non sarebbe oggetto dell’indagine, per la partita pareggiata 0-0 con la squadra di Troina, dove i rosanero sbagliarono due rigori. Le altre gare sotto la lente di ingrandimento di una inchiesta che potrebbe sconvolgere il girone meridionale del calcio dilettantistico sono: Acireale-Troina, Corigliano-Troina, Troina-San Tommaso, Troina-Marina di Ragusa, Marsala-Troina, Licata-Corigliano e San Tommaso-Acireale disputatesi nella stagione 2019-20 e la gara del primo illecito, Troina-Rotonda del 2018-2019, finita 1-0 ma poi persa a tavolino 3-0 dagli ennesi grazie all’errore voluto di inserire un “over” al posto di un giocatore “under” come sancito invece dal regolamento.
I tesserati coinvolti nell’indagine sono una trentina e ora dovranno presentare le memorie difensive sulle partite sospette. L’inchiesta della Procura Federale parte dagli atti trasmessi dalla Procura di Enna, che sta agendo in maniera autonoma sulle squadre siciliane, chiedendo il rinvio a giudizio per 8 indagati, dopo le indagini iniziate in seguito alla scoperta di illeciti nella partita Troina-Rotonda. A sostegno dell’indagine anche diverse intercettazioni telefoniche in cui un allenatore, nello specifico quello del San Tommaso, chiedeva al mister del Troina e ad alcuni giocatori di pareggiare la partita, ricevendo però un diniego. Tra gli indagati anche presidenti, come Sergio Dara, allora presidente dell’Alcamo che diceva al suo mister: “Facciamoci amico il Licata che sono sicuri i soldi”, durante l’intervallo della partita, sventolando un assegno di 7mila euro e diversi soldi in contanti per assicurare la vittoria della squadra ospite. L’affare però non si concretizzò proprio per il rifiuto del mister che si dimetterà a fine gara, il quale però non ha denunciato il fatto, venendo indagato per omessa denuncia.
L’omessa denuncia è uno dei tratti salienti dell’inchiesta: anche se giocatori e allenatori si rifiutavano alle richieste di presidenti avidi di punti e soldi, nessuno ha denunciato l’illecito. Molti giocatori erano invece parte attiva delle “combine” in quanto essi stessi avevano scommesso sugli eventi, come il portiere del Troina Daniel Serenari protagonista di clamorosi errori in Acireale Troina 4-2, dove prende con le mani un retropassaggio sancendo un calcio a due in area che gli avversari trasformano in gol e trovandosi sempre fuori posizione e in un caso con le spalle al pallone in occasione degli altri tre gol. In altri casi la combine saltava perché nonostante l’accordo di massima tra il vicepresidente del Licata Enrico Massimino e Mauro Nucaro del Corigliano quest’ultimo non versava la quota che avrebbe permesso di vincere la gara. Tra i dirigenti è coinvolto anche Agatino Chiavaro, un trascorso da giocatore in Sicilia, il quale avrebbe proposto ai tesserati della squadra avversario (San Tommaso) di alterare il risultato in cambio di denaro: la partita finirà con la vittoria dell’Acireale, squadra di Chiavaro. Proprio le due squadre siciliane, Acireale e Troina sono quelle che vantano più indagati in questa inchiesta che coinvolge tutti i settori dalle varie società dai presidenti ai giocatori, in un mondo del pallone sempre più nero.