Troppi falli di piedi ed il primo set perso malamente per 0-6 in favore del suo avversario, sono stati determinanti per scatenare l'ira di Fabio Fognini culminata con la sua espulsione dal torneo. Il tennista ligure non è nuovo a momenti di rabbia, oltre allo storico Wimbledon anche due Us Open finiti in bagarre
Verbal abuse. Ovvero: offese, insulti. Con questa accusa Fabio Fognini è stato squalificato al suo esordio nel “Barcelona Open Banc Sabadell“, torneo del circuito ATP 500. Secondo la ricostruzione, il 33enne di Arma di Taggia, numero 27 del mondo e testa di serie numero nove del tabellone, ha offeso un giudice di linea dopo una chiamata su un colpo dell’avversario. Fognini, reduce dai quarti nel ‘1000’ di Montecarlo, ha perso la testa dopo l’ennesima chiamata per fallo di piedi, offendendo l’arbitro con improperi di ogni genere alcuni dei quali anche in spagnolo.
Fabio Fognini esce di scena al secondo turno del torneo Atp 500 di Barcellona, che si gioca su terra e porta al vincitore un montepremi di 1.565.480 euro. L’azzurro si trovava in svantaggio per 0-6, 4-4 contro lo spagnolo Bernabé Zapata Miralles, numero 147 del ranking Atp, quando è entrato in campo il supervisor e dopo un conciliabolo con il giudice di linea è arrivata la decisione, comunicata dal giudice di sedia, della squalifica del 33enne ligure per “verbal abuse”.
Fognini non è nuovo a questo genere di intemperanze. Non solo la storica rissa con il pubblico di Wimbledon 2019, di lui si ricordano anche le parole rivolte al giudice di linea donna nell’agosto 2017, quando agli US Open perse il derby italiano contro Stefano Travaglia. Dinamica simile si ebbe nello stesso torneo, l’anno precedente però. Contro il tennista italiano c’era il russo Teymuraz Gabashvili, in una partita difficilissima per Fognini, che al termine di quel match vinto 3-2 in rimonta da 2-0 portò a casa il passaggio del turno e tutta l’inimicizia di direttore di gara e spettatori del Flushing Meadows a New York. Anche quella volta fu penalizzato reo di aver spostato gli occhiali dal viso del giudice di gara che a suo dire non vedeva benissimo, prima di ingaggiare uno scontro con il pubblico che lo aveva contestato ed anche con il suo avversario reo di gridare troppo quando colpiva.
Negli ultimi anni, vittime della loro stessa intemperanza sono stati Denis Shapovalov durante la Coppa Davis del 2017, Nick Kyrgios che nell’ultimo Masters 1000 Roma tenutosi nel 2019 fu eliminato per squalifica e il campione Novak Djokovic agli Us Open dello scorso anno al ritorno dal periodo di degenza post Covid.