L’iter di ratifica del Recovery fund in Germania può concludersi. Lo ha stabilito la Corte costituzionale tedesca bocciando il ricorso d’urgenza presentato nel marzo scorso dall’economista anti-euro Bernd Lucke, fondatore della Afd (poi fuoriuscito). Con la sentenza emessa il 15 aprile e depositata oggi, i giudici hanno scritto nero su bianco che il procedimento “non è palesemente infondato” ma da un “esame sommario” “si è stabilito che non vi sia un’alta probabilità di rilevare l’incostituzionalità” del piano europeo. Via libera quindi al presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier per la firma della legge già votata a larghissima maggioranza da Bundestag e Consiglio delle regioni. Con oltre un mese di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, quindi, verrà colmato il gap della Germania nella ratifica della decisione Ue di aumentare le risorse proprie del bilancio. Su 27 Stati membri, infatti, sono ancora in dieci a dover concludere la procedura a livello nazionale: si tratta appunto di Germania, Estonia, Polonia, Ungheria, Austria, Finlandia, Romania, Paesi Bassi, Irlanda e Lituania.

Perché è un passaggio così importante? Finché tutti i Paesi membri dell’Ue non avranno approvato lo schema alla base del Recovery fund, la Commissione non potrà iniziare a raccogliere sul mercato i 750 miliardi da distribuire poi ai 27 sotto forma di contributi a fondo perduto e prestiti. Bruxelles aveva più volte sollecitato i Parlamenti nazionali a completare la ratifica entro la fine di marzo per rendere disponibili le prime risorse già prima dell’estate, ma poi le scadenze sono state riviste. L’auspicio ora è di chiudere la partita entro la fine di giugno, un obiettivo che senza il via libera della Corte tedesca rischiava di non essere centrato. La notizia della sentenza dei giudici di Karlsruhe ha subito fatto il giro delle principali cancellerie europee. La prima reazione è quella della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen: “Accolgo con favore la decisione odierna della Corte costituzionale tedesca”, si legge in un tweet. “L’Ue è sulla buona strada con la sua ripresa economica, a seguito di questa pandemia senza precedenti. #NextGenerationEU aprirà la strada a un’Unione europea verde, digitale e più resiliente”.

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