Neutralità climatica entro il 2050 e taglio delle emissioni per il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Sono questi i punti cruciali sui quali Parlamento e Consiglio Ue hanno trovato l’intesa sulla legge per il clima. Il risultato del negoziato, durato tutta la notte, consente all’Ue di formalizzare il suo impegno rafforzato nell’ambito dell’Accordo di Parigi, alla vigilia del summit dei leader mondiali sul clima convocato da Joe Biden per il 22 e 23 aprile, al quale parteciperà anche il leader cinese Xi Jinping. Il vertice virtuale, al quale parteciperà anche Vladimir Putin, è destinato a sottolineare il ritorno di Washington in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico dopo che l’ex presidente Donald Trump se ne era sfilato.
“Accolgo con favore l’accordo sulla legge per il clima, questa è la spina dorsale del Green Deal, mostra un’ambizione mai vista prima, un primo passo affinché l’Ue diventi climaticamente neutra entro il 2050 e un segnale forte per la giornata della Terra”, ha scritto su twitter il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, commentando l’accordo raggiunto nella notte. “Attendo con impazienza proposte ambiziose per l’energia e il clima a giugno”, ha aggiunto.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni restano quelli proposti dalla Commissione europea nel 2020 e avallati dai leader Ue lo scorso dicembre. Ma sul target 2030, come chiedeva l’Europarlamento, i negoziatori hanno introdotto un tetto (225 milioni di tonnellate) al contributo degli assorbimenti della CO2 da foreste e tecnologie. Un dettaglio che, secondo il presidente della commissione ambiente dell’Europarlamento Pascal Canfin, si traduce “in una riduzione effettiva del 57%”. Il resto dovrà essere tutto sforzo di riduzione. La neutralità climatica al 2050, come stabilito dai leader Ue, resta invece un obiettivo collettivo dell’Unione e non per singolo Stato, come voleva l’Europarlamento.
Altri elementi dell’accordo includono l’istituzione di un Comitato consultivo scientifico europeo indipendente sui cambiamenti climatici e un obiettivo climatico intermedio da raggiungere per il 2040. L’accordo dovrà ora essere definitivamente approvato dai Consiglio (Paesi membri) e dalla plenaria dell’Europarlamento.