Il board della Banca centrale europea lascia invariati i tassi di interesse. La presidente Lagarde: "Bene il debito se usato per riforme che favoriscano la crescita economica"
La Banca centrale europea lascia, come nelle previsioni, i tassi d’interesse fermi: il tasso principale rimane a zero, il tasso sui depositi a -0,5%. Lo comunica la Bce dopo la riunione di politica monetaria. Il Consiglio della Bce ha inoltre deciso di “riconfermare la sua posizione di politica monetaria accomodante”: continuerà quindi a condurre gli acquisti del programma pandemico ‘Pepp’ per 1850 miliardi complessivi “almeno fino alla fine di marzo 2022 e comunque finché non giudicherà esaurita la crisi del coronavirus”, e “si aspetta che gli acquisti nel trimestre attuale siano condotti a un ritmo significativamente più alto”.
Comunicate le decisioni assunte dal board, la parola è passata come d’abitudine alla presidente. Christine Lagarde ha affermato che “l’economia dovrebbe mettere a segno un solido rimbalzo nel corso del 2021 grazie al progresso delle campagne di vaccinazione e al continuo sostegno della politica monetaria e fiscale. La nostra previsione è che l’economia dell’eurozona tornera’ ai livelli pre-pandemici a meta’ 2022. Ovviamente la situazione sara’ variegata – ha aggiunto – con andamenti economici disomogenei tra i vari paesi e settori”. Lagarde ha però confermato che “l’economia avrà bisogno ancora a lungo delle due stampelle rappresentate dalla politica monetaria e fiscale (la spesa dei governi, ndr) che devono completarsi a vicenda”.
“La verifica incrociata degli esiti dell’analisi economica con le indicazioni derivanti dall’analisi monetaria ha confermato che un ampio grado di accomodamento monetario è necessario per sostenere l’attività economica e una salda convergenza dell’inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine’. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. E poi la questione dei debiti pubblici crescenti (oggi Eurostat ha comunicato che il debito medio della zona euro è salito nell’ultimo anno dall’84 al 98%). “Tutti i paesi hanno dovuto aumentare i loro debiti e quindi non c’era questione di aumentare e andare oltre il 60% del trattato di Maastricht, perché bisognava aiutare imprese e famiglie colpite dalla crisi. La vera domanda è che uso fare del debito d’ora in avanti. Se il debito verrà utilizzato per misure mirate e temporanee per aiutare l’economia a superare il ponte della pandemia e per dare vita a riforme strutturali che aumentino il potenziale di crescita e di redditività, allora sarà debito messo a buon uso”, ha detto la presidente della Bce.
Infine Lagarde ha spiegato che la Bce “non si muoverà in tandem con la Federal Reserve statunitense perché siamo in situazioni diverse. Certo mi farebbe piacere perché significherebbe che abbiamo accelerato il nostro cammino”. La presidente ha concluso “Non facciamo yield control (ossia il controllo della banca centrale anche sui rendimenti dei titoli a lunga scadenza) ma miriamo ad assicurare condizioni di finanziamento favorevoli”.