“Mi chiedo: il video l’ha visto anche Salvini?”. A sollevare la questione, intervistata dal Corriere della sera, è stata la sottosegretaria alla Giustizia M5s Anna Macina. A tre giorni dall’intervento di Beppe Grillo in difesa del figlio accusato di stupro di gruppo insieme a tre amici, la deputata ha chiesto “che sia chiarito” il ruolo di Giulia Bongiorno, avvocata della presunta vittima e senatrice della Lega. Parole a cui ha replicato la stessa Bongiorno, annunciando che la deputata 5 stelle “dovrà rispondere delle gravissime accuse in sede giudiziaria”. Ma pure il Carroccio che, nel primo pomeriggio, ha portato il caso in Parlamento: nel corso del dibattito a Montecitorio, i deputati leghisti, sostenuti da Forza Italia e Italia viva, hanno chiesto l’intervento della ministra Marta Cartabia e le dimissioni della sottosegretaria. In serata fonti di via Arenula hanno poi fatto sapere che la guardasigilli ha chiarito la vicenda con la sottosegretaria in un faccia a faccia, durante il quale le avrebbe ricordato che una posizione istituzionale richiede il massimo riserbo sulle vicende giudiziarie aperte.
Macina, che in un secondo momento ha detto di aver “semplicemente posto un interrogativo”, nell’intervista al Corriere si è chiesta in particolare se il leader del Carroccio ha visto il video agli atti dell’inchiesta: “In tv ha riferito di averne parlato con Bongiorno. E ha detto di aver saputo altri dettagli. Non è che questo video che non doveva vedere nessuno, lui l’ha visto? Sarebbe grave”. Grave, secondo la deputata M5s, sarebbe “utilizzare la vicenda a fini politici una vicenda in cui non si capisce se Bongiorno parla da difensore (che ha quel video), o da senatrice che passa informazioni al suo capo di partito di cui è anche difensore”. E ancora: ” Mi ha gelato sentirla dire che porterà il video di Grillo in Tribunale, lasciando intendere che il comportamento del papà ricadrà sul figlio. Cosa vuole fare, il processo alla famiglia? Rabbrividisco”.
Il caso a Montecitorio. Macina: “Stupita dal polverone, il mio era un semplice interrogativo”– Nel pomeriggio, è stata proprio la Lega che, intervenendo a Montecitorio, ha sollecitato “l’intervento della ministra Cartabia”. Cosa che poi è avvenuta con un incontro “chiarificatore” tra la ministra e la sottosegretaria. La stessa Macina è intervenuta con una nota per chiarire la sua posizione: “Le mie parole”, ha detto, “erano, e sono, un invito a sgombrare il campo da equivoci e ambiguità su una vicenda rispetto alla quale non mi sono mai permessa di entrare nel merito ma che non deve essere politicizzata. Sono stupita dal polverone che ne è nato, da parte mia nessuna accusa ma un semplice interrogativo, sorto dopo alcune dichiarazioni a mezzo stampa del senatore Matteo Salvini. Solo la richiesta di chiarezza e trasparenza”. In difesa di Macina, nel corso del dibattito lanciato dalla Lega a Montecitorio, è intervenuto il deputato M5s Eugenio Saitta: “La nostra sottosegretaria Anna Macina” ha posto “un dubbio legittimo che può nascere dal momento che una qualunque persona può leggere o ascoltare le dichiarazioni fatte dal leader della Lega Matteo Salvini” in riferimento all’inchiesta che vede coinvolto il figlio di Beppe Grillo. “Su questa domanda legittima, che non mi sembra peregrina, si è incentrata questa intervista, non mi sembrano dei dubbi infondati, su questo ci aspettiamo dei chiarimenti”.
La sottosegretaria, nell’intervista al Corriere, ha anche parlato del video di Beppe Grillo che ha ricevuto la condanna unanime di tutte le forze parlamentari (compresi i 5 stelle, anche se con sfumature diverse). Il video di Grillo “è l’urlo di dolore di un papà. Vi vedo molto il lato umano. Quasi nulla di politico”, ha detto Macina. Ma, alla domanda se fosse opportuno, ha replicato: “No, doveva essere evitato. Dispiace per quello che è successo, ma riconduciamolo alla sfera privata e lasciamo fuori la politica”. Quindi la sottosegretaria ha rievocato le stesse parole usate dal leader M5s Giuseppe Conte che, seppur ribadendo la solidarietà a Grillo, ha anche sottolineato quali sono i pilastri alla base della loro azione. “Sono due giorni che dal Movimento vengono ribaditi alcuni punti fermi”, ha detto Macina. “La tutela dell’indipendenza della magistratura e la difesa delle donne dagli abusi. Per noi parlano i fatti: il codice rosso è stato fortemente voluto da noi. Il reato di Revenge porn prima non esisteva. E l’allungamento del termine per la denuncia da 6 a 12mesi nemmeno”.
Bongiorno: “Gravissime accuse”. Lega chiede le dimissioni, Italia viva si associa – A Macina ha risposto la stessa Bongiorno: “Dopo la scelta di Grillo di formulare accuse alla famiglia della vittima e alla procura, oggi il sottosegretario alla Giustizia Macina si lancia in fantasiose, gravissime accuse a mio carico”. ha detto in una nota l’avvocata. “Mossa dalla cultura del sospetto (verso i nemici) che caratterizza il Movimento 5 Stelle, il sottosegretario Macina lede gravemente la mia immagine di essere umano, prima ancora che di avvocato, nel provare a insinuare che io abbia reso noti a chicchessia atti del processo. Mi occupo di violenza sulle donne da decenni come a tutti è noto. Ho assunto questo incarico un anno dopo la denunzia che ha dato vita alle indagini e non ho mai parlato con nessuno di questo procedimento nonostante le numerose e pressanti richieste dei giornalisti”.
Ma non è intervenuta solo Bongiorno. La Lega ha chiesto le dimissioni immediata della sottosegretaria “per le insinuazioni gravissime, insultanti e indegne di un membro del governo”. Ipotizzare che il senatore Salvini abbia visto il video di Ciro Grillo attraverso l’avvocato Giulia Bongiorno, prosegue la nota del Carroccio, “è inaccettabile: l’imbarazzo del M5s per una vicenda così grave e che coinvolge la famiglia del loro fondatore non è un buon motivo per infangare Salvini e Bongiorno. Salvini agirà contro il sottosegretario in tutte le sedi civili e penali“. Mentre lo stesso Salvini, interpellato dall’agenzia Adnkronos, ha dichiarato: “Mi disgustano le parole del padre, che mette sul banco degli imputati la ragazza che ha denunciato lo stupro e non il figlio, fermo restando che fino al giudizio tutti sono innocenti”. E nel merito dell’intervista di Macina si è limitato a dire: “La Bongiorno mi avrebbe passato atti segreti e io avrei pruriti per i video… ma chi se ne frega, è incredibile. In un paese normale Grillo avrebbe lasciato la carica e chiesto scusa”.
Contro Macina ha parlato anche Forza Italia, associandosi alla richiesta di dimissioni della Lega. “Forza Italia non si sente rappresentata dal sottosegretario Macina e pertanto chiediamo l’intervento della ministra Cartabia”, ha detto il deputato azzurro Pierantonio Zanettin. “Ci affidiamo alla sua sensibilità, auspicando che trovi il modo di sanare questa sgrammaticatura istituzionale, perché la vicenda non può chiudersi con un nulla di fatto”. Allineata con il centrodestra anche Italia viva: “La sottosegretaria Macina dovrebbe fare immediatamente un passo indietro e dimettersi”, ha detto Lucia Annibali. “Prendere posizione pubblicamente su una vicenda giudiziaria ancora in corso è già grave, ma se a farlo è una donna che rappresenta le istituzioni lo è ancor di più”.