Roberto Cavallo continua a correre e a pulire l’ambiente. Non l’ha fermato nemmeno la pandemia e, se l’anno scorso ha scelto un percorso legato alla Grande Guerra – da Cortina d’Ampezzo a Trieste, con un passaggio obbligato a Caporetto – quest’anno raccoglierà piccoli rifiuti correndo lungo la Linea Gotica proprio nei giorni della Liberazione, fra il 23 e il 29 aprile, partendo da Montignoso in provincia di Massa Carrara e arrivando a Rimini, la città più bombardata della Seconda Guerra Mondiale.
Seguendo solo in parte il cammino ufficiale della Linea Gotica il divulgatore scientifico appassionato di trail running e plogging – cioè raccogliere i rifiuti mentre si corre – attraverserà fra gli altri luoghi iconici come Sant’Anna di Stazzema (Lucca), Marzabotto e Montesole (Bologna) e parte della Via degli Dei fino alla Futa, dove si trova il grande cimitero germanico. Prima della partenza, il 22 aprile, Cavallo celebrerà la Giornata Mondiale della Terra in Toscana; l’ultimo giorno, il 29, sarà ospite di una delle Green Digital Week della fiera Ecomondo di Rimini; in mezzo, ovviamente, festeggerà il 25 Aprile fra Abetone Cutigliano e Alto Reno Terme (già Porretta, per gli amanti di jazz e soul).
La scelta dei luoghi toccati dai due conflitti mondiali nel lungo anno di quella che è una lotta senz’armi ma che ricorda molto una guerra – la pandemia – ha una scintilla precisa, racconta Cavallo: “Nel 2017 Don Pino De Masi di Libera ci disse: ‘Il vostro non è solo un gesto ecologico. Il vostro è un gesto di pace. In molte regioni è la mafia che vuole lo sporco, perché così governa meglio”. Pulire l’ambiente, così, diventa un gesto importantissimo, anche perché un luogo più pulito è un luogo più sereno, in cui si vive meglio”.
Una lotta, quella ai piccoli rifiuti, che allena costantemente la coscienza delle persone a occuparsi dell’ambiente e a non “sentirsi disperati”: “Ogni gesto è utile, perché noi umani siamo parte del problema ma anche della soluzione”, dice Cavallo, che sottolinea come la sua attività colpisca sempre molto i ragazzi che incontra al suo arrivo nelle diverse località: “Vedere come una lattina gettata per strada sia molto più vecchia di loro fa comprendere in maniera cinestetica anche ai bambini che quanto si butta non scompare magicamente”.
Solo per citare la scorsa edizione, dai sacchi dei plogger al seguito di Cavallo (chi vuole si unisce al percorso dalle diverse tappe) sono usciti 204 chilogrammi di rifiuti: non poco se si considera che “fanno massa” anche i fazzolettini di carta. Ma come, non sono biodegradabili? “In parte sì, certo ma non l’ingrediente antispappolo che noi non vediamo, ed è uno dei tantissimi elementi che contribuiscono al cambiamento climatico senza che ce ne accorgiamo”. Non mancano poi rifiuti sempre nuovi, come le mascherine e i guanti: “Lo scorso settembre nei primi otto chilometri di ciclabile a Cortina abbiamo raccolto 30 mascherine. Qualcuna sarà anche caduta per il vento, ma quante avrebbero potuto essere gettate consapevolmente in un cestino?”.
Già, perché la consapevolezza e l’impegno di ognuno fanno numero esattamente come i piccoli rifiuti, ma in maniera positiva. Anche per questo la manifestazione raccoglie, tra gli altri, il supporto del Ministero per la Transizione Ecologica. Il messaggio istituzionale a favore della sostenibilità di KCR è stato portato dal sottosegretario Ilaria Fontana, collegata alla conferenza stampa in streaming: “Il rifiuto è un errore di progettazione che ci spinge a cambiare prospettiva: da un’economia lineare a una circolare”, afferma. “Per questo è necessario che istituzioni e cittadinanza attiva facciano rete e diano l’esempio alle nuove generazioni”.