La donna gestiva un traffico di dpi presso esercizi commerciali compiacenti, ora dovrà rispondere per frode in commercio e ricettazione. Trovati saturimetri, termometri e mascherine "chirurgiche, tipo FFP1, FFP2 e FFP3", tutti sprovvisti certificazioni di conformità agli standard di sicurezza previsti dalla legislazione europea
All’interno dei locali, affittati in nero da un cittadino italiano, sono state trovate anche delle mascherine “chirurgiche, tipo FFP1, FFP2 e FFP3”. Le indagini hanno permesso di accertare che la donna, “nullatenente e priva di impiego, faceva accedere al magazzino e cedeva scatoloni contenenti mascherine” a molte persone, una delle quali, durante il blitz, “ha esibito ai militari un documento di trasporto recante quale destinataria della merce una società risultata cessata nel 2018”. La donna, poi, curava personalmente le consegne della merce “presso esercizi commerciali compiacenti, a bordo di un’auto di grossa cilindrata“, ossia una Porsche.
L’assenza di documentazione sulla legittima provenienza dei dpi, oltre all’assenza delle certificazioni di conformità agli standard di sicurezza previsti dalla legislazione europea, hanno portato al maxi sequestro di tutto quanto fosse contenuto nel garage. L’operazione, come spiega la Finanza, “rientra nella costante azione di contrasto delle Fiamme Gialle ai traffici illeciti, con particolare riguardo, in questo momento, a quelli legati all’emergenza epidemica in corso, al fine di tutelare sia i consumatori che gli operatori economici onesti, che agiscono nel rispetto delle regole, commercializzando merci dalle caratteristiche qualitative certe e rispondenti alle norme previste a tutela della salute pubblica”.